Spalletti è d’accordo con Pioli: la Champions è la Champions e il Milan è il Milan. Già. Il signor Luciano è piuttosto allineato con il pensiero del collega, un po’ perché magari è così che la pensa e un po’ perché il suo stile contempla sempre il profilo basso. Il rispetto. L’umiltà delle parole a cui molto spesso non segue quella di prestazioni sontuose. La gestione delle pressioni inevitabilmente piovute su un gruppo che tutta Europa temeva di pescare nell’urna di Nyon e che all’improvviso, al di là dei complimenti per l’indiscutibile qualità del gioco e dei suoi straordinari interpreti, s’è anche dovuto confrontare con l’incoronazione di Guardiola: « In questo momento il Napoli è la più forte d’Europa » , ha detto Pep. Mica male. Ma i quarti sono in programma ad aprile e fino ad allora, tra l’andata del 12 a San Siro e il ritorno del 18 al Maradona, c’è un bel po’ di strada. Bene.
E quindi? «Tutti riconoscono quanto l’esperienza in campo internazionale sia fondamentale, e sotto questo profilo il Milan è favorito » . Il derby italiano di ping-pong, pardon di Champions è già cominciato.
CHE TRIS . E allora, il tris rossonero. Il sorteggio di ieri ha decretato che il Napoli dovrà sfidare il Milan tre volte in appena sedici giorni: il 2 aprile in campionato al Maradona, il 12 aprile in Champions a San Siro per il primo atto dei quarti e il 18 aprile ancora al Maradona per il ritorno. Tutte sfide importanti, altroché, ma è ovvio che il clou sarà la grande coppa, considerando i 20 punti di vantaggio degli azzurri nella classifica del campionato. Lo scudetto sta cominciando a perdere l’accento milanese e ci dà dentro con le lezioni di napoletano, inutile girarci intorno, ma la storia scritta ieri dal destino sarà tutta un’altra cosa.
I MOTIVI . Apertissima, innanzitutto. E poi affascinante: di fronte ci saranno i campioni d’Italia di ieri e i ragazzi che si avviano a raccoglierne l’eredità. E ancora: il Napoli ha già fatto epoca superando per la prima volta gli ottavi ma di fermarsi non vuole saperne, mentre il Milan ha voglia di ribaltare una stagione finora al di sotto delle aspettative. Spalletti, non a caso, non si fida: « Il Milan è in crescita costante, ha passato il periodo buio e ha trovato un nuovo assetto. Ci aspettano tre partite ravvicinate e vincerà chi sarà più bravo e in condizione. È un avversario importantissimo » .
ALL’ITALIANA . Il signor Luciano e la squadra hanno assistito al sorteggio tutti insieme al centro sportivo di Castel Volturno, in sala video: « Intanto avrei preferito non incontrare una italiana. Poi, solo gli incompetenti di calcio parlano di sorteggio favorevole: soltanto il Real Madrid ha vinto più Coppe dei Campioni del Milan. E il loro dg, Paolo Maldini, da solo ne ha vinte cinque. Il Milan ha una storia che parla a proprio favore » .
Citazione tedesca ad avvalorare il concetto: « Con l’Eintracht abbiamo vinto una partita con tante insidie: quando tutti dicono che sei favorito, ti conferiscono una pressione psicologica notevole. Certo, la felicità è stata tanta perché abbiamo conquistato un traguardo storico, però è anche vero che la felicità dura fino al prossimo turno. E questa città merita una felicità sempre più grande » .
Spalletti, insomma, rifiuta l’etichetta di favorito e la cede volentieri a Pioli: « Il Milan ha esperienza in campo internazionale, dicevo. E oltretutto ha eliminato una squadra molto forte come il Tottenham » .
Gran finale: « Sento dire che siamo dalla parte facile del tabellone: ma chi lo dice che è facile? Bisogna essere equilibrati nelle valutazioni, a parole non si costruiscono i risultati » .
Fonte: CdS