Onofri: “I principi che Spalletti ha saputo trasmettere alla squadra sono ormai radicati ed evidenti”

Claudio Onofri, ex allenatore dello Spezia ed ex calciatore, tra le altre, del Torino, ha parlato ai microfoni di “1 Football Club” sulle frequenze di 1 Station Radio.

Quali sono le differenze tra il suo 4-2-3-1 e quello di Spalletti?
“Quando ho cominciato la carriera di allenatore, mi sono rifatto soprattutto a quel che un maestro come Sacchi proponeva. A fare la differenza, però, sono i movimenti dei calciatori e l’organizzazione di una squadra. I giocatori azzurri, difatti, sanno sempre cosa fare, e sorprendono per aggressività e carica psico-fisica nel modo di esprimere i propri compiti. I calciatori sanno perfettamente dove saranno i compagni per ricevere palla, permettendo così di non abbandonarsi ad una frettolosa gestione. In tal senso, bisogna sottolineare i meriti del tecnico nel trasmettere i principi al gruppo, e dei dirigenti nello scovare talenti straordinari come Kim. Il coreano, nella gara di ieri, ha fatto degli anticipi incredibili, correndo come se fosse una mezzala. In questo momento, il Napoli ha tutte le possibilità di essere protagonista sia in Italia che in Europa”
Perché in Italia, ad andare sulla graticola, sono sempre gli allenatori?
E’ un problema che ha sempre afflitto il nostro sistema. L’Italia è la patria degli esoneri. Quando si sceglie un allenatore, bisogna esserne convinti di ciò che possa offrire. La quota degli eventuali demeriti andrebbe, dunque, divisa fra i diversi componenti di una società. Devo ammettere che ciò che mi fa arrabbiare è anche l’esternazione di alcuni allenatori, secondo i quali a determinare vittorie ed insuccessi sono i meriti dei calciatori. Come detto, a fare la differenza sono quei principi di pensiero ed atteggiamento che soltanto l’allenamento può costruire nella mente dei giocatori”
Cosa si augura per i sorteggi di Champions?
Ormai è difficile stabilire quale debba essere la squadra con cui essere sorteggiati. Giunti sino a quarti ogni gara nasconde le proprie difficoltà”
Come farà Spalletti a motivare i suoi per la gara contro il Torino dopo una giornata di Champions tanto esaltante?
Ritengo che con il Toro vedremo lo stesso Napoli ammirato ieri. I principi che Spalletti ha saputo trasmettere alla squadra sono ormai radicati ed evidenti. Anche nella gara di ieri, la squadra ha mostrato di saper aggredire avversari e risultato, nonostante si potesse pensare ad una qualificazione già acquisita. Anche il malumore di Osimhen nell’abbandonare il campo dopo la doppietta dimostra la fame agonistica del calciatore, e della squadra”
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