Quando se non ora, in questa notte surreale, che va incontro alla Storia? E senza galleggiare nella fantasia, ma rimanendo rigorosamente aggrappati alla realtà, ignorando il recentissimo passato e quello 0-2 che sa di tanto eppure di niente, resta da percorrere quell’ultimo miglio che condurrà dove non è mai arrivato nessuno. È un attimo, semplicemente un’altra ora e mezzo, e ci sarà bisogno d’energia, di personalità, di certezze che neanche la scienza può garantire: perché non basta star bene nell’apparenza di un fisico restituito a se stesso, ma sarà indispensabile avvertire segnali totalmente rassicuranti dal proprio corpo. Le vigilie – ovviamente – non sono tutte uguali e questa con l’Eintracht è completamente diversa, introduce in un mondo nuovo, sconosciuto, e si arricchisce, of course, di quel pepe che Oliver Glasner spruzza strategicamente nell’aria: «Crediamo in noi stessi, pensiamo di poter riaprire la qualificazione e semmai di andare ai rigori. Affrontiamo una squadra forte, ma possiamo ribaltarla». E al Napoli servirà chiunque, dunque, dalle mani solide di Meret ai centimetri di Kim e pure della rapidità di Lozano: perché in una notte del genere, non si può fare a meno di nessuno, dovendo già rinunciare a Raspadori.
Fonte. Cds