Napoli ha visto Kvaradona. Lo ha detto Spalletti: «Kvara ha fatto un gol degno di Maradona». Le odi di marzo del signor Luciano valgono l’incoronazione: Kvaratskhelia è ufficialmente entrato nell’universo dei grandi e alla fine ha legittimato quel soprannome. Quel giochino di parole divine che tanto gli piace e che nessuno, da queste parti, avrebbe mai pensato di legittimare. Già, otto mesi fa le cose stavano esattamente così, eppure il popolo georgiano aveva avvertito il mondo con fierezza: Khvicha, per la sua gente, era Kvaradona da una vita. E poi anche Kvaravaggio: un artista immortale, uno di quelli capaci di dipingere capolavori di abbagliante bellezza. Tipo il gol dell’1-0, l’undicesimo del suo favoloso campionato: un quadro d’autore di finte, istinto, velocità, potenza, precisione. Interno ed esterno, tutto con il destro: neanche Trinità le sparava così veloci.
CHE NUMERI. E allora, numeri: 11 gol e 9 assist in campionato, 13 e 13 contando anche la Champions. Kvara da impazzire, da godere e raccontare. Da celebrare: è uno dei sei giocatori nati dal 2000 in poi ad aver realizzato più di 10 reti nei cinque campionati top d’Europa (gli altri sono Musiala, Balogun, Martinelli, Haaland e David). E ancora: è il giocatore della Serie A che ha preso parte a più gol in tutte le competizioni in questa stagione: 26, uno più di Osimhen. Osi che ieri ha recitato da assistman del gemello: insieme hanno partecipato a 43 degli 84 gol realizzati dal Napoli finora tra campionato e coppe. Uno spettacolo insieme. E da soli.
Fonte: CdS