Il Napoli tornerà in campo mercoledì sera nel ritorno degli ottavi di Champions contro l’Eintracht Francoforte, per scrivere la storia.
Si è giocata ieri sera alle 18 in uno stadio “Diego Armando Maradona” colmissimo l’anticipo della 26° giornata di campionato di serie A tra il Napoli e l’Atalanta. I partenopei erano chiamati a rialzare la testa dopo l’inaspettato ko interno contro la Lazio (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA) che avrebbe potuto creare delle tensioni e paure in tutto l’ambiente. Alla fine a imporsi è stato proprio il Napoli col punteggio di 2-0 grazie alle reti nella ripresa di Kvaratskhelia e Rrhamani, un risultato che permette agli azzurri di incrementare il vantaggio in classifica sull’Inter.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- La prima volta: fino alle 17:50 per Pierluigi Gollini sembrava un pomeriggio di ordinaria amministrazione, con “vista dalla panchina“, poi l’infortunio dell’ultimo secondo di Meret ha cambiato le carte in tavola. Il portiere bolognese, arrivato nella sessione di calciomercato dello scorso gennaio, senza tremare si è fatto trovare pronto e se nel primo tempo si è dovuto limitare solo a timbrare il cartellino, nella ripresa ci ha messo in due o tre circostanze i suoi guantoni. Non sappiamo se a fine stagione sarà riscattato (e sicuramente non è il nostro lavoro), ma ieri il Napoli ha trovato un portiere affidabile e sicuro.
- La voglia di Teo: era rimasto un pochino in naftalina nelle ultime giornate Politano, ritagliandosi poco spazio anche per merito dell’incredibile stato di forma di Lozano. Ma il bravo Matteo, a differenza dello scorso campionato dopo Napoli-Fiorentina, stavolta non ha fatto storie ed è rimasto tranquillo al suo posto in attesa di una nuova chance. E in Napoli-Atalanta è arrivata finalmente quell’occasione giusta per dimostrare la sua voglia di titolarità, con 65 minuti di forte intensità (contornati anche da qualche errore di troppo per furore agonistico) con la voglia di risultare decisivo. Al momento del cambio non l’ha presa benissimo, ma si sa che il “Teorema di Lucio” prevede che l’interesse del gruppo sia nettamente più importante rispetto a quello del singolo.
- Lo sciatore georgiano: era già successo in Sassuolo-Napoli (CLICCA QUI PER ARTICOLO) ed è ricapitato ieri in casa contro gli orobici. Non può essere un caso perchè Kvaraskhelia sembra averci preso davvero gusto a sbloccare i match con una serie di dribbling a ripetizione prima di gonfiare la rete. Personalmente ho contato sei avversari ubriacati e saltati come Alberto Tomba faceva coi paletti, per poi fare esplodere il Maradona e qualche altro migliaio di “stadi virtuali” sparsi per il mondo (così si trasformano le case dei tifosi del Napoli durante le partite) con una prodezza che andrebbe celebrata nel modo giusto. Questo ragazzo sta dimostrando partita dopo partita di essere un vero fenomeno e Napoli dovrà goderselo fin quando potrà permetterselo senza farne drammi, perchè con Giuntoli e De Laurentiis siamo in ottime mani.
- Lo stadio colorato: finalmente la Napoli del tifo è tornata a fare quello che sa fare meglio da quasi cento anni, ovvero sostenere sempre e comunque i suoi beniamini. La partita con la Lazio tra proteste, petardi e silenzi è stata una parentesi a cui speriamo di non dover assistere più per diversi motivi. Il più importante è che questi ragazzi, per quanto fatto sin qui e per quello che potrebbero portare a casa molto presto, andrebbero celebrati, sostenuti e “raccontati” alle prossime dieci generazioni. Non amo il ruolo di tifoso “professionista“, anche se ne riconoscono alcune peculiarità strategiche, personalmente però preferisco quello “genuino” che ama quella maglia a prescindere e indipendentemente dalla categoria in cui gioca la squadra. Ieri è stato bellissimo vedere uno stadio tutto azzurro e festante…BRIVIDI!
- La testa nel sacco: zitti zitti ci avevano un pochino creduto gli addetti ai lavori delle dirette concorrenti del Napoli e i media “al loro servizio” che hanno sminuito con malizia la sconfitta di otto giorni prima in attesa di nuovi “confortanti” riscontri. Invece la sconfitta clamorosa dell’Inter sul campo dello Spezia e soprattutto il successo dei partenopei di ieri ha spento definitivamente quella flebile fiammella chiamata scudetto. L’effetto “Lucio“, dopo un primo tempo discreto (ma nulla di più), stavolta si è fatto sentire nell’intervallo e nella ripresa il Napoli è stata un’autentica furia (tranne per il solito “onesto ed equilibrato” Gasperini) legittimando un successo che sarebbe potuto essere ben più largo. Una prova da grande squadra, che ha riportato i detrattori a riporre la testa nel sacco…SARA’ PER LA PROSSIMA!!!
Articolo a cura di Marco Lepore