Domenica Sarri ha inibito Kvara e Osimhen con la squadra “corta”, compattata in 30 metri, 32 di media per la precisione. La Lazio ha tenuto una linea difensiva “alta”, il Napoli è finito per tre volte in fuorigioco, non molte, ma i suoi attaccanti sono stati frenati dal timore di scoprirsi al di là. L’Atalanta difende in maniera diversa, con le aggressioni uno contro uno, e il Napoli forse correrà di meno il rischio fuorigioco. Immaginiamo che Spalletti chieda ai suoi giocatori di muoversi come nell’andata a Bergamo, ritrarsi il giusto, senza schiacciarsi troppo, e ripartire con rapidità e verticalità. Il gol della vittoria al Gewiss Stadium nacque così: Anguissa per Osimhen, fuga e cross del nigeriano per Elmas. Sfruttare lo spazio, anzi le praterie alle spalle dei difensori atalantini, questo dovranno fare Kvaratskhelia e Osimhen, le frecce azzurre. Particolare rilevante: Kvaratskhelia all’andata non c’era per infortunio e sarà interessante scoprire quale sarà l’impatto del georgiano sui meccanismi difensivi di Gasp. Striscia un unico dubbio, l’incertezza sul sistema atalantino. Non è scritto sulla pietra che Gasperini parta con la difesa a tre, complici le assenze di Koopmeiners e Zappacosta potrebbe disegnare una linea a quattro. Ipotesi remota, ma non da escludere a priori. Nel caso, qualcosa cambierebbe. Fonte: Gazzetta