T he best. Sì, è così che i membri dell’Associazione della Stampa Estera in Italia hanno definito Victor Osimhen. Il numero uno, il Migliore
Firmato, Osi. The best.
LE ICONE. E allora, un altro riconoscimento: a novembre il Globe Soccer Award come giocatore emergente del 2022 e ieri l’alloro della stampa estera. Victor pigliatutto. Victor più veloce delle pause: la prima venerdì, giorno della sconfitta con la Lazio e della fine della magnifica serie realizzativa di 10 gol in 8 partite consecutive di campionato. Cose da grandi. Cose da scudetto, Champions e premi. «Quando arrivi a Napoli, da calciatore, ti innamori ancora di più del calcio: la gente dedica la vita a questo sport e a supportare la squadra della città, e questo ti fa capire che hai una missione per le persone. Loro mi rendono molto felice e io voglio dare qualcosa da ricordare». L’idea è che potrebbe bastare lo scudetto. «Sono arrivato nel 2020 e mi hanno subito dimostrato grande amore: voglio ripagare i tifosi dando il massimo in campo. Abbiamo tutti l’opportunità di diventare icone di questa città». Lui insegue anche lo scettro di capocannoniere: è a quota 19 gol in 21 partite.
LUCIO TOP. Osi è il grande protagonista di una scena dedicata a lui, eppure non fa altro che declinare il concetto di squadra e parlare dei suoi fratelli azzurri. «Ci sono grandi leader nel Napoli. Tra noi c’è enorme solidarietà e Spalletti è fantastico: ed è il motivo principale per cui stiamo disputando questa stagione. Dobbiamo continuare così». Poi, Kvara: «Già in estate, appena conosciuto, ho pensato che fosse un ragazzo eccezionale: gli vogliono tutti bene nello spogliatoio, per quello che fa dentro e per quello che fa fuori. Spero che porti gloria al Napoli». A seguire, Spalletti: «Il suo arrivo è stato fondamentale per la mia crescita. Per migliorarmi: mi disse subito che sarei stato molto importante per la squadra».
Curiosità: «La maschera? Per ora continuerò a usarla per proteggere la faccia».
LA PREMIER. Finale dedicato ai suoi idoli: «Drogba il primo, ma mi sono ispirato anche a Lewandowski ed Eto’o: mi piacerebbe raggiungere il loro livello in futuro». E magari giocare in Premier: si annuncia un’estate da uomo-mercato. «Quello inglese è considerato il campionato top, il più forte: ora sono in Serie A, un campionato molto complesso con un calcio diverso, pieno d’intensità e con i tifosi migliori in assoluto, ma lavoro duramente per giocare un giorno anche in Premier».
Fonte: CdS