Una settimana per metabolizzare la sconfitta contro la Lazio, per alzare la testa e riprendersi. Il Napoli guarda avanti, anche perché gli impegni si susseguono rapidamente: uno dopo l’altro. Sabato prossimo al Maradona arriva l’Atalanta e Luciano Spalletti non ha alcuna intenzione di mollare la barra del timone per evitare sbandate, pericolose. Il primo ritocco del suo Napoli potrebbe essere di natura pratica, perché arrivati a questo punto di della stagione, cambiare qualcuno non verrebbe visto come un passo indietro.
I SEGNALI
Anche perché i segnali che arrivano da chi subentra dalla panchina sono incoraggianti. Uno su tutti: Ndombele. Il francese ha giocato appena 8 minuti nel finale della gara con la Lazio, eppure ha dato l’impressione di avere muscoli e fiato per poter aggiungere qualità alla manovra. Da quando è arrivato ha saltato solo le gara con il Monza e il Liverpool, perché poi Spalletti gli ha concesso sempre almeno 1 minuto nelle sfide di campionato, Champions e Coppa Italia. È un segnale fortissimo che attesta l’importanza di un giocatore che anche per pochissimo riesce sempre a rispondere presente. Rispetto agli altri centrocampisti a disposizione di Spalletti è quello che ha caratteristiche più particolari: perché unisce un passo lento a una tecnica davvero sorprendente.
È uno che punta al pratico, che non si perde in leziosismi, ma che cerca sempre la giocata giusta per servire il compagno meglio piazzato. Preferisce il coro all’assolo e per questo Spalletti lo considera prezioso. Adesso il francese di potrebbe candidare a una maglia nella gara contro l’Atalanta, magari concedendo un po’ di riposo a Anguissa. Riposo che forse meriterebbe anche Kvara, apparso meno brillante del solito contro la Lazio e pronto eventualmente a subentrare a gara in corso sabato sera. Al suo posto c’è il solito Elmas tuttofare che è pronto a piazzarsi largo a sinistra nel tridente con il doppio compito di accendere la luce e di ripiegare in fase difensiva.
Fonte: Il Mattino