Il giornalista Italo Cucci è intervenuto a Radio Marte in Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: «Per me il possesso palla non serve a nulla, è una scemenza. Non ha valenza tecnica e non serve nemmeno parlarne. Fa solo parete di un nuovo linguaggio, introdotto da dilettanti, pieno di numeri, schemi e trovate che non hanno senso. Insomma non l’ho mai tenuto in conto. Prima faceva parte del gioco la furberia di tenere palla, di perdere tempo, di fare il rinvio del portiere fino all’ultimo possibile secondo, l’ostruzionismo. Per me è stato fondamentale ad un certo punto dare i 3 punti alle vittorie rispetto ai 2, decisione presa per incentivare il gioco d’attacco. Col tempo, però, tutto è diventato la stessa cosa. Quello che oggi il Napoli sta facendo è sotterrare tutte le regolette inutili che il calcio si è inventato negli ultimi 30 anni. Il Napoli sta giocando al calcio, con le sue qualità, con quello che l’allenatore gli suggerisce, con la naturalezza dei talenti. E quelli che si intristiscono a parlare di tutte le minuzie del calcio sono i rosiconi…Chi gioca di rimessa, se fa un efficace contropiede, tocca il vertice della bellezza del calcio. Anche l’ultimo Mondiale è stato giocato di contropiede. Quindi non è una cosa dei miei tempi di quando io mi divertivo. Io mi diverto anche adesso. Il calcio ha un’assoluta libertà di interpretazione. Lobotka ha superato Jorginho anche perché il Napoli ha superato tutte le altre squadre. Certo in quel Napoli Jorginho era un grande calciatore. È stato una novità molto interessante. Dello spallettismo non possiamo dire niente perché Spalletti non vuol dire niente. Appena gli fai un complimento vede dietro chissà che cosa; è difficile. Una volta gli dissi che nella Roma mi sembrava di rivedere momenti olandesi e lui non la prese bene. Quindi se le definizioni non vuole darle lui non le do nemmeno io»