Non chiamatele riserve, perche altrimenti don Luciano si arrabbia ed ha ragione. Alternative, forse così va meglio. Anche perchè i numeri, a Spalletti, gli danno di gran lunga ragione. E se c’è una faccia che meglio di tutti sintetizza la mentalità spietata di questo Napoli, è quella di Giovanni Simeone. Il centravanti che ha giocato il 19 per cento del tempo disponibile, eppure ha segnato in tutte e tre le manifestazioni: ben otto reti. La musichetta europea ci porta a Giacomo Raspadori, positivo in campionato ed eccellente in Europa. Quattro gol. Lui con Simeone si è sobbarcato il peso dell’attacco quando Osimhen era infortunato. Elmas, l’ uomo ovunque che risponde sempre in maniera brillante. Olivera non si può neanche definire la riserva di Mario Rui, per come si alternano. Stesso discorso con Politano, che con Lozano si spartisce la fascia destra d’attacco. Per questo serve l’esperienza di Juan Jesus come la freschezza di Ostigard, Gaetano e Zerbin o la classe di Ndombele, Tutti pronti a dare il massimo per la causa. Convinti che non si possa parlare di riserve? Un esempio: due gol dalla panchina li ha realizzati un certo Osimhen. Lo definireste una riserva?
Fonte: Il Mattino