Empoli è il luogo del cuore. Domenica resterà nella sua azienda agricola a pochi chilometri dallo stadio e poi rientrerà a Napoli per preparare la gara con la Lazio. Lo scorso anno dovette rinviare tutto: la sconfitta clamorosa del Castellani, la furia di De Laurentiis che inizialmente ordinò il ritiro punitivo per poi cambiare idea dopo uno scambio di telefonate con il tecnico, lo spinsero a tornare in treno con la squadra. Una gara piena di emozioni e suggestioni. La fatal Empoli, che un anno fa è costata la volata scudetto ma che ha poi consentito di gettare le basi su questa stagione: la settimana successiva, la presenza di De Laurentiis a Castel Volturno, servì per rinsaldare i nervi e per chiarire che Spalletti sarebbe stato l’allenatore del Napoli anche la stagione successiva. Però quelle critiche lo hanno bruciato, le ricorda tutte. Per questo, Empoli è un crocevia dei sentimenti: non solo perché è stata la prima panchina importante della sua vita da allenatore, ma anche per quella sconfitta di un anno fa che lo ha amareggiato e lo ha, probabilmente, ferito per gli eccessi di critiche che ha avuto. E che ha sempre ritenuto fuori luogo. Ha sempre considerato positiva (e ha pienamente ragione) la sua prima stagione al Napoli: doveva tornare in Champions ed è tornato in Champions.
Fonte: Il Mattino