Domenico Sepe, artista e scultore, autore della statua di Maradona donata al Comune di Napoli e che ora il Comune ha restituito a Sepe (annullando la donazione), è intervenuto a Radio Marte: «Sorrido a leggere la delibera che è oggettivamente corretta, non posso e non voglio di certo andare contro la legge. Vorrei superare questo concetto, ma il 25 novembre del 2021 il contratto per la donazione della statua era lo stesso. Quando abbiamo deciso di continuare questo percorso perché non mi è stato detto niente? Bastava dirmi che c’erano problemi burocratici, normativi. Mi dispiace, oltre al fatto che nessuno mi ha detto niente di questo annullamento, la modalità del rigetto. Bastava un semplice no alla donazione da parte della città di Napoli. Bastava incontrarsi, invece si è arrivati a questo annullamento in un modo che mi lascia perplesso. Per rompere il contratto serviva il cavillo forse? Ma è la seconda motivazione, non solo “il non modico valore” dei materiali, che mi lascia amareggiato. Ovvero specificare che il Comune, accettando la statua, mi avrebbe fatto pubblicità. Non c’era bisogno di tutto questo, per rompere il contratto bastava dirmelo. All’epoca la mia statua era l’unica oltre a quella che il Calcio Napoli ha avuto. Attualmente la scultura è nella mia bottega, qualcuno ha già avanzato l’idea di acquistarla, per esempio il comune di Casalnuovo con una dichiarazione pubblica. L’opera nasce per lo stadio Maradona ,ora non conosco più il suo destino, per me è motivo di rammarico, anche perché è rimasto male pure mio figlio di 10 anni, tifoso come me del Napoli. Io spero in un intervento del presidente De Laurentiis, ho molta fiducia in lui, all’inaugurazione dell’opera fu molto cordiale. Potrebbe servire anche un suo intervento mediatico, non voglio che l’acquisti. Non ho mai voluto, intendo precisare, alcun euro, mi sono accollato anche le spese di gestioni per i carotaggi ecc.. Sono rimasto male perché da 30 anni faccio questo mestiere, ho realizzato monumenti in tutta Italia, a Sanremo, Palermo e Taranto, andrò nei prossimi giorni a Vicenza per l’inaugurazione della statua di Paolo Rossi da me realizzata e mi ritrovo un rifiuto di una donazione da parte della mia città. Si poteva gestire tutto in un altro modo».
Fonte: Radio Marte