Per entrare come rappresentante italiana nell’Olimpo del calcio europeo a questa squadra fantastica e fantasiosa, dotata di forza e di talento, di testa fresca e di gamba robusta, manca un ultimo passaggio: il confronto diretto con una delle migliori formazioni d’Europa, manca una sfida da dentro o fuori col Real Madrid, col Manchester City, col Psg o col Bayern Monaco. È la verifica che aspettiamo con animo speranzoso, convinti che il duello potrà stabilire definitivamente la sua già oggi straordinaria dimensione.
Se pensiamo alla partita di Francoforte, ma anche a quelle del girone iniziale, si capisce quanta sia stata eccessiva la differenza fra le due squadre, quella differenza che potrebbe risultare determinante quando si alzerà il livello della contesa. Oggi il Napoli è la squadra più sorprendente della Champions. Del Manchester City di Guardiola si conosce tutto, come del Real Madrid di Ancelotti e del Bayern Monaco di Nagelsmann. Hanno uno stile di gioco consolidato, mentre il Napoli riassume, sintetizza e al tempo stesso esalta più di uno stile, più di un modo di giocare.
Il fattore-sorpresa può diventare determinante. Per restare alla gara con l’Eintracht, che gli azzurri stavano dominando anche in parità numerica, la scelta della squadra di casa era il contenimento, due linee, una di cinque, l’altra di quattro uomini, per ripararsi dall’ondata napoletana. E l’Eintracht ha perso. Anzi, è stato annientato. Ma se avesse scelto invece di giocare a viso aperto, molto probabilmente sarebbe finita allo stesso modo. Oggi, in Italia e in Europa, non è stato ancora scoperto l’antidoto per il Napoli.
Fonte: CdS