Salvatore ha già assaggiato la Nazionale e con lo Spezia vuole dimostrare di meritarsi la Serie A. Sebastiano ha battuto ogni record di precocità e scaldato Bari alla velocità di un micronde. Francesco Pio con una stagione di anticipo si è preso la Primavera dell’Inter. I tre fratelli Esposito sono un unicum in questo millennio, la dimostrazione che il calcio italiano sa regalare talenti da maneggiare sì con cura, ma senza avere paura di osare. Papà Agostino, ex calciatore e allenatore, salito a Brescia dalla natia Castellammare di Stabia (la città di Quagliarella, Donnarumma e Mirante), se li gode con fierezza ma soprattutto con la cautela di chi sa che in questo mondo salire alle stelle è un attimo, ma precipitare può richiedere ancora meno tempo. E che per diventare qualcuno bisogna allenare in primis la persona. Con l’estintore in mano, Esposito sr. spiega: «Sono orgoglioso dei miei figli per ciò che sono e mi renderanno sempre orgoglioso se saranno professionisti seri, persone esemplari, e se manterranno sempre gli stessi valori». Perché i famosi piedi per terra nei fatti possono essere quasi impossibili da tenere. Fonte: Gazzetta