C’è una data che è una sorta di certificato di nascita di questo Napoli a dimensione europea. Il 7 settembre 2022 al Maradona la Banda Spalletti triturò i vice campioni d’Europa del Liverpool. Un 4-1 che non dice tutto su quanto di meraviglioso mostrato in quella notte magica, in cui il Napoli perse anche Osimhen per infortunio (poi fermo oltre un mese) ma mostrò di avere una sana idea folle di come poteva rapportarsi alla Champions.
La mentalità Una crescita continua e costante
E siccome quella sera in cui nacque questo Napoli non è rimasta fine a se stessa ma ha avuto una logica conseguenza, oggi non è assurdo pensare che gli azzurri possano avere discrete possibilità di arrivare in fondo in questo straordinario percorso. Perché a La Spezia come ad Amsterdam gli azzurri non hanno mai guardato in faccia nessuno, rispettando tutti. Mai, anche contro l’ultima in classifica, il Napoli ha giocato con supponenza, ma sempre nella convinzione di crescere attraverso il gioco, tenendo il pallino senza paura, controllando e dominando le proprie partite. E quando lo fai sempre, senza mai speculare, alla fine diventano meccanici aggressioni alte, capacità di essere almeno in tre vicini alla palla, sfruttamento degli spazi.
Fonte: M. Nicita (Gazzetta)