Un meccanismo perfetto, un ingranaggio che difficilmente va in difficoltà e che esalta tutti, questo è il Napoli di Spalletti. Un incastro in cui, però, si incastonano brillantemente tre fenomeni: Osimhen, Kvara e Lobotka. Kvara parte a testa bassa, ma è come avesse il radar. La sua corsa è dapprima “pesante”, poi decolla. Il dribbling irresistibile. Può ripetere lo stesso movimento insistentemente, non lo prendono lo stesso. Osimhen ha raggiunto quota 18 gol e segnato per la settima consecutiva, guarda caso il settimo successo di fila dopo il ko con l’Inter. E Lobotka è un direttore d’orchestra dall’agonismo insospettabile: non ci sono tanti play così in giro. Kvara incrocia, Lobotka ha un raggio d’azione a 360 gradi, Osimhen aggredisce come se ogni scatto fossero i 100 metri olimpici. Poi guardi la fotografia tattica e vedi un 4-3-3 perfetto. Perché a ogni movimento corrisponde l’armonia di uno uguale e contrario.
Fonte: Gazzetta