Carezze di Luciano Spalletti invece prova a restare con i piedi per terra e non si lascia andare neanche nel giorno della millesima panchina in carriera da professionista. «Non ho tempo per pensare ai regali, devo recuperare il sonno perso per le tante partite che si giocano…». Poi, però, si sbottona. E manda carezza alla sua squadra: «Grandissima partita, grandissima vittoria. Se le paragono alle ultime, questa è quella ottenuta meglio dal punto di vista dello scorrimento della gara. L’abbiamo vinta con la leggerezza di Kvaratskhelia che porta palla come una farfalla e poi sterza. E con un gol incredibile di Osimhen». E a chi gli chiede se si diverta più la squadra o lui a guardarla, risponde: «Quando si tiene palla ci si diverte tutti perché poi si soffre di meno, è meno facile prendere gol quando si ha palla noi. Il pubblico si è divertito, è entrato dentro, era lì sopra la palla perché vedeva che scorreva bene. La nostra è stata una gara di qualità». Un pensiero anche per l’Eintracht, avversario di martedì in Champions, dopo aver fatto i complimenti al Sassuolo, definito «una squadra che gioca come noi» da Spalletti: «Avevamo di fronte un avversario difficile, che sa come farti male e per questo la vittoria assume più valore. Noi abbiamo le nostre certezze, cercheremo di portarle anche a Francoforte». Sembra un invito alla squadra e alla gente di Napoli. Come a dire: non accontentiamoci del cammino in Italia, non accontentiamoci della grande stagione. Bisogna avere sempre fame e questa squadra è fatta a immagine e somiglianza del suo allenatore. Eintracht avvisato, questo Napoli non vuole smettere di sognare. Fonte: Gazzetta