I voti azzurri: la ferocia del Napoli è disarmante

Una partita che per un tempo il Napoli interpreta come una mattanza, come un’esecuzione capitale.

La ferocia con cui ha fatto a brandelli il Sassuolo racconta, probabilmente, una storia che parte da lontano. E che non vede, ancora una volta, nessun azzurro sotto la sufficienza.

Sì, magari la prima parte di Anguissa e Olivera non è stata splendente e persino Di Lorenzo ha fatto fatica su Laurienté ma poi tutti hanno dato il proprio contributo.Una ripresa al risparmio, da squadra intelligente, che amministra senza specchiarsi nella propria bellezza anche perché c’è l’Eintracht tra tre giorni. Kvara e Osimhen sono il Maradona e Careca di questa meraviglia: ma è una squadra piena di risorse offensive, quindi impossibile da prevedere.

Prosciugata una fonte di gioco, ce n’è un’altra che placa subito la sete.

 

MERET 6
Appare sorpreso davvero sulla conclusione in controtempo di Laurienté che cogli il palo con lui spettatore sorpreso

DI LORENZO 6
Su Laurienté sembra sempre in affanno e infatti l trova l’agilità di lasciarlo sul posto, secco, con un dribbling e poi colpisce il palo

RRHAMANI 6,5
Due gare differenti; se ha il pallone, non ha rivali ma quando i padroni di casa attaccano tra le linee, un po’ in ansia va. Dettagli di poco conto, ovvio

KIM 7,5
Implacabile. Defrel per un bel po’ il pallone lo intravede solo: deve attaccare il coreano per infastidire la circolazione e quasi lo lascia di sasso su un diagonale che sfiora il palo

OLIVERA 6
Bajrami è come la puntura dell’ape: fastidioso. Il peggio, però, arriva sempre dalla parte opposta. Sul gol annullato, Defrel gli impedisce di intervenire

ANGUISSA 6
de Souza qualche imbarazzo glielo crea, nel senso che le linee che realizza non sono mai delle perfette rette. Qualche vuoto lo lascia, stranamente timido ma è quello che più di tutti cresce nel secondo tempo, anche quando mura Maxime Lopez

LOBOTKA 7
Maxime Lopez esce fuori dall’orbita delle normalità pur di provare a non far partite il suo giropalla, ma sa anche cosa fare senza palloneLa definizione di moto perpetuo non si accompagna di solito alla precisione: lPer questo il regista del Napoli è straordinario, essendo infallibile col pallone che smista sempre con tocchi puliti ed essenziali

ELMAS 6,5
Lavora su Frattesi, ha genio, sveltezza nel pensiero, illumina anche con giocate coraggiose ma sa cosa è il pane duro ed è mediano vero in almeno tre recuperi. Un trenino elettrico, fa della sovrapposizione e del fastidio all’ altrui manovra fa il suo vangelo. Si sposta nel tridente quando entra Zielinski

POLITANO 6
Rogerio lo aspetta e lui che fa: lo prende e lo punta. Ha una voglia matta di strafare, perché quella panchina non gli va a genio.   gioca palloni al fosforo, si avventa vorace e non smette un attimo di correre, ben oltre le nuove mansioni che gli impongono di coprire in teoria uno spazio minore.

OSIMHEN 7,5
Sbuca tra i due difensori come se fosse un nanerottolo, Il manuale dell’attaccante: vince con forza i duelli, accelera come un razzo, calcia con delicatezza (peccato per il palo). Erlic capisce subito che è una notte da lupi mannari e il sostegno di Tressoldi è costante. Dà la sensazione di poter segnare anche col lobo dell’ orecchio.

KVARA 8
All’arte unisce la concretezza. Palla incollata al piede per 40 metri, ne salta due con abilità e in velocità e tutti gli apparecchiano il supergol: prego, tira pure. Certo. C’è Zortea come ultimo baluardo

ZIELINSKI 6
L’oretta in panchina e poi si getta nella mischia e si trova faccia a faccia col talento di Frattesi con cui è in forte disagio, tant’è che rimedia pure un cartellino giallo.

LOZANO sv
Essenziale, si piazza in quello che è il suo lato e poco gli importa di rendersi pericoloso spingendo. Poi, però, pennella un meraviglioso cross per la testa di Simeone che è viziato dalla sua posizione di fuorigioco. Sarà uno dei protagonisti in Champions, per questo ha iniziato dalla panchina.

ZERBIN sv
Il terzo esterno a sinistra della partita, il ragazzo che entra solo perché c’è bisogno di un po’ di allegra corsa. Lui è quello più scapestrato, deve controllare anche quello che succede alla sue spalle e qualche sbandata pure la prende. Ma senza conseguenze di alcun tipo: impossibile giudicarlo per così pochi minuti.

SIMEONE sv
Stavolta il gol da subentrante non gli riesce. Peraltro, aveva festeggiato timidamente dopo il colpo di testa che gli viene cancellato al Var, proprio perché aveva capito che c’era offside di Lozano. D’altronde, non ce ne era neppure bisogno, anche se il Sassuolo ha fatto di tutto per poter riaprire la partita.

All. SPALLETTI 7
Era la serata giusta per il turnover ma non cambia nulla nel valore della prestazione: è un primo tempo da tribù feroce che si aggrappa al suo 4-3-3 ma poi fa qualsiasi altra cosa quando ha il pallone tra i piedi. Attaccano tutti a rotazione, senza anarchia: tutti sanno sempre cosa fare. La timidezza della ripresa, qualche brivido lo fa correre. Ma tra 4 giorni c’è la Champions. E per una notte il +18.

 

Fonte: Il Mattino

 

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