Dall’esordio con l’Inghilterra nel 2013 alla sfida di ieri con il Belgio, dieci anni di emozioni racchiusi in 100 presenze. È il questo il traguardo raggiunto da Cristiana Girelli, a cui un solo zero sulla maglia – che si tratti di Juve o Nazionale – sembra non bastare più. Dopo i cento gol in bianconero, nel giro di pochi giorni ecco arrivare le cento “caps” in Nazionale. “È un numero che mi impressiona, sono orgogliosa di me stessa – ha dichiarato Girelli dal ritiro di Milton Keynes – ognuna di queste presenze è stata accompagnata da un’emozione diversa. È chiaro che avrei preferito festeggiare con una vittoria o comunque con un risultato positivo, purtroppo non è stato così ma sono certa che ci rifaremo”.
A 32 anni l’attaccante di Gavardo entra così a far parte del ristretto club di calciatrici con più di 100 apparizioni con la maglia dell’Italia. In testa a questa speciale classifica c’è Panico con 204 presenze, seguita da Morace, Zorri, Gama, Tuttino, Gabbiadini, Carta, Brenzan e Vignotto. Un viaggio a forti tinte azzurre, quello di Cristiana, contraddistinto da alcune indimenticabili tappe: “Fortunatamente i momenti belli sono stati tanti – ammette sorridendo – mi vengono subito in mente l’esordio, il mio primo Europeo in Svezia, le vittorie che ci hanno portato al Mondiale del 2019 e, inutile dirlo, il Mondiale stesso, un’esperienza difficile da spiegare a parole. Aggiungo anche il più recente successo in casa della Svizzera che ci ha dato la possibilità di qualificarci per la prossima edizione della Coppa del Mondo. Ma con le mie compagne condivido sia le gioie che le delusioni, perché fanno parte del gioco e ti aiutano a crescere”.
Nel 2011 la prima convocazione nell’amichevole disputata con la Germania, nel 2013 il debutto contro le Three Lionesses – che per un curioso caso del destino saranno le prossime avversarie dell’Italia – e qualche mese dopo, nella gara di qualificazione mondiale vinta con la Romania, la gioia del primo gol. Da allora le strade di Cristiana e della Nazionale non si sono più separate. Una storia fatta di dedizione e attaccamento alla maglia che rappresenta un ottimo esempio per le giovani: “Sono certa che tutte noi da piccole sognavamo di poter rappresentare il nostro Paese. Alle calciatrici più giovani ripeto spesso che devono conservare lo spirito che avevano da bambine, non dando mai nulla per scontato e continuando ad avere la voglia di migliorare giorno dopo giorno”.
Dai ricordi di questi 10 anni – “che sembrano volati” – il focus di Girelli si sposta sui prossimi obiettivi da centrare. Uno su tutti. “Sapere che tra cinque mesi ci sarà il Mondiale ci riempie di gioia, anche perché pensare di poterlo giocare per la seconda volta consecutiva non capita poi tutti i giorni – ha concluso – sarà un torneo diverso rispetto a quello del 2019 e dovremo quindi avere la capacità di farci trovare pronte. Non vediamo l’ora di giocarlo e soprattutto speriamo di far bene e di portare in alto il nome dell’Italia, per onorarlo anche in Australia e Nuova Zelanda”.
Fonte: figc.it