Il Napoli ha dimostrato in Champions come il suo gioco, certificato dai successi in campionato, sia di livello altissimo anche in Europa. Il 4-3-3 di Spalletti fornisce elementi molto interessanti nell’assetto. Il tema dominante ovviamente riguarda i suoi alfieri del gol ma Kvaratskhelia e Osimhen sono esaltati dalla macchina che c’è dietro. Lobotka è il motore principale, punto di riferimento per le giocate, con Anguissa e Zielinski che gli si muovono intorno con intelligenza: il camerunese più da mediano aggiunto, il polacco come trequartista/guastatore offensivo. Il particolare più “internazionale” riguarda però l’utilizzo dei terzini: Di Lorenzo – mai così dominante – e Mario Rui hanno allargato il loro raggio d’azione… stringendo. Spalletti infatti chiede loro un ruolo più centrale, quasi da mezzeali, alla Guardiola, potendo sfruttare l’ampiezza con le ali affilate che si ritrova. Così il Napoli palleggia in avanti e arriva in area con tanti uomini. Ma se necessario non disdegna il lancio diretto: tanto Osimhen, davanti, raccoglie e impreziosisce tutto. Fonte. Gazzetta