Il Barcellona ha versato poco meno di un milione e quattrocentomila euro in tre anni al vicepresidente del Comitato arbitrale. Ufficialmente per avere relazioni dettagliate sui fischietti designati per le partite delle varie formazioni del Barcellona, dalla prima squadra alle giovanili. Ma è facile immaginare lo scandalo che ha generato la notizia, anticipata ieri dal programma Qué t’hi jugues della Cadena Ser in Catalogna e già paragonata alla nostra Calciopoli. Il Barcellona si è difeso attraverso un comunicato dicendo che i pagamenti al settore arbitrale sono «pratica comune», sottolineando in maniera vittimistica i tempi dell’operazione, «guarda caso proprio quando le cose vanno bene», e minacciando querele urbi et orbi a chi dovesse infangare il nome del club con insinuazioni senza prove.
Decisioni sfavorevoli La faccenda è venuta fuori grazie a un controllo del fisco spagnolo, insospettito da alcune fatture emesse da una società chiamata Dasnil 95. Il socio unico della Dasnil 95 è José Maria Enriquez Negreira, arbitro in Liga per 15 stagioni tra il 1977 e il 1992 passato poi alla vicedirezione dei fischietti nel comitato nazionale. Secondo quanto emerso dall’inchiesta del fisco la Dasnil 95 ha incassato dal Barcellona 532.728 euro nel 2016, 541.752 euro nel 2017 e 318.200 euro nel 2018. Secondo il Barcellona i soldi servivano per avere in cambio relazioni sugli arbitri, per gli investigatori invece «il Barcellona voleva assicurarsi che non fossero prese da parte degli arbitri decisioni sfavorevoli, o altresì che “tutto fosse neutrale”».
Dal 2009 Quando sono state emesse le fatture il Barça era guidato da Josep Maria Bartomeu, costretto alle dimissioni alla fine del 2020, e gli inquirenti hanno già ascoltato l’ex presidente e due suoi dirigenti, Albert Soler e l’ex Ceo Oscar Grau. Bartomeu ha fatto sapere che il servizio era attivo già dal 2001, e quindi anteriore alla prima presidenza Laporta, arrivato nel 2003, e che è stato sospeso nel 2018 quando Enriquez Negreira ha terminato il suo mandato di vicepresidente del Comitato arbitrale. Ieri Laporta non ha voluto commentare e Xavi è apparso sconsolato e senza grandi argomenti, mentre dal Comitato federale hanno preso le distanze dall’ex vicepresidente sottolineando che nessuno può svolgere attività in conflitto d’interessi. Il caso è appena scoppiato, le conseguenze tutte da vedere.
Fonte: Gazzetta