Sul primato è incisa anche, netta, l’impronta del d.s. Giuntoli. La partenza di Koulibaly, Insigne e Mertens doveva segnare la fine di un ciclo e aprire un vuoto nella rosa del Napoli. Gli arrivi di Kim e Kvaratskhelia, prima che il campo parlasse, sembravano un’incognita bella grossa, quelli di Raspadori e Simeone un investimento a rischio. E invece si sono rivelati – tutti – addirittura un upgrade. Kvara si è rivelato un giocatorone e ha aggiunto forse quel che Insigne non era più in grado di dare: il georgiano infatti ha una capacità superiore nell’attaccare l’area, mentre l’ex capitano restava più alla periferia esterna. Il coreano si è rivelato ideale, con la sua progressione, per coprire campo alle spalle in difesa. E i due attaccanti si sono scoperti decisivi in momenti diversi: il Cholito ha risolto due partite fondamentali contro Milan e Roma, Raspadori ha fatto tanto in Champions. E le radici del successo sul mercato sono ancora più profonde, se si pensa a Anguissa, Lobotka, Elmas, pedine fondamentali nello scacchiere di Spalletti. Fonte: Gazzetta