Bisognerà presentargli il conto. Lo aveva detto Spalletti in conferenza. Ed allora la Cremonese la si affronta con pazienza, abnegazione, alternando esplosività a gestione, sfruttando le doti dei singoli ed attingendo da quel diamante puro che è la panchina azzurra. Il Napoli batte la Cremonese e il Mattino vota così gli azzurri:
6 Meret
Prima o poi inizierà a portarsi la settimana enigmistica dietro la porta, altrimenti rischia seriamente di morire di noia e solitudine. Anche ieri un solo tiro in porta. Poi un mini-brivido per un’uscita incerta al centro dell’area, ma Kim fa buona guardia e il pericolo pratiamente non c’è più.
6,5 Di Lorenzo
Il terzino, oramai, lo fa come terzo mestiere. Perché il capitano azzurro è praticamente ovunque. Un po’ mezzala, un po’ esterno alto, e un po’ regista. Sempre e comunque nel vivo del gioco, spinge, ricama, sfiora il gol e aiuta i compagni in ogni zona di campo dove serve mettere una pezza.
6,5 Rrahmani
In una gelida notte di febbraio si diverte da matti a festeggiare con i compagni una facile vittoria sulla Cremonese. Bella la vita per un difensore di questo Napoli, perché pericoli nemmeno a pagarne, ma soddisfazioni a non finire. Il tutto condito da qualche libera uscita in attacco sulle palle da fermo.
7 Kim
A difendere la sua area di rigore si annoia da morire. Così va a dare una mano ai compagni in avanti e alla prima occasione buona si inventa uomo assist per il raddoppio di Osimhen. In fase di palleggio da una bella mano a Lobotka e Rrahmani nell’uscita dal basso come chiede sempre Spalletti.
6,5 Mario Rui
Quasi costantemente in proiezione offensiva dove non fa mancare mai il suo contributo. In accoppiata con Kvara va a dare il tormento ai malcapitati difensori della Cremonese che non li prendono mai. Spalletti gli concede un po’ di riposo in vista dei prossimi impegni ravvicinati del mese.
6 Anguissa
I primi 40 minuti li trascorre a transumare per il campo senza una precisa idea di quello che deve fare. La cosa potrebbe anche procurare danni collaterali al Napoli che per fortuna riesce a colmare le sue mancanze. Poi cresce con il passare del tempo e la sua fisicità diventa fondamentale.
6,5 Lobotka
Si perde in fretta il conto dei palloni che tocca, anche perché lo fa sempre alla velocità della luce e così se ti distrai per un secondo sei spacciato. Nel sistema «lobotkocentrico» di Spalletti, tutto il Napoli ruota attorno allo slovacco che per continuità ricorda il sole di mezzanotte scandinavo: non si tramonta mai.
6 Zielinski
Non sa cosa sia l’ordinario. Perché ogni volta che tocca il pallone lo fa in maniera spettacolare. Non sempre le sorti delle sue giocate si rivelano efficaci, ma anche l’occhio vuole la sua parte ed esteticamente sono impeccabili. Danzando sulle punte alterna attimi di magia ad altri di buio pesto.
7 Lozano
«Una vita da Lozano», la suggeriamo a Ligabue qualora volesse proporre una nuova versioe della sua celebre hit. Perché il messicano si danna l’anima proprio come vorrebbe il decalogo del mediano, con la differenza che lui sta sulla fascia e corre su e giù senza posa alternando recuperi difensivi e dribbling offensivi.
7,5 Osimhen
Partecipa anche lui alla festa con uno dei gol più facili della sua stagione. Ma si sa: i grandi attaccanti devono essere bravi soprattutto a fare quelli. E infatti risponde presente per la diciassettesima volta in stagione confermando il momento di forma clamorosa che sta vivendo.
7,5 Kvaratskhelia
Segna il suo undicesimo gol stagionale al 22esimo minuto nel giorno del suo 22esimo compleanno nel 22esimo turno di questa serie A. Più predestinato di così non si può. Salta avversari come pali dello slalom e si procurerebbe anche un rigore che Massimi non vede.
7 Elmas
Tra le certezze del 2023 di ogni napoletano c’è una grande prestazione di Elmas. E infatti anche ieri il macedone entra nella ripresa e al secondo pallone buono segna il gol del tris azzurro. Il suo ingresso in campo si conferma iniezione di adrenalina per un Napoli che sa di poter contare sul suo dodicesimo titolare.
6 Olivera
È uno che ci mette sempre il fisico, qualità importante soprattutto all’interno di stagioni lunghe che rischiano di essere logoranti. Ha caratteristiche opposte rispetto a Mario Rui e allora quando entra prova subito a buttarla sulla corsa e sul duello rusticano. Gli attaccanti della Cremonese gli girano a largo.
s.v. Raspadori
Un altro piccolo pezzo del puzzle della sua stagione. Probabilmente a luglio si era immaginato un altro impiego, ma quando vedi che due compagni come Kvara e Osimhen stanno facendo quel poco al posto tuo, non ti viene nemmeno troppa voglia di puntare i piedi e invocare più spazio.
s.v. Ndombele
Il solito calamita palloni. L’uomo perfetto per gli ultimi quarti d’ora di partita. Perché ha forza nelle gambe, dribbling e lucidità nelle giocate. I compagni sanno che quando la palla finisce nei suoi piedi difficilmente succederà qualcosa di negativo. Non deve fare magie, ma lo stretto indispensabile.
s.v. Demme
Ogni volta che entra è l’occasione giusta per dimostrare a Spalletti e ai compagni che anche lui merita di far parte di questo gruppo. E allora si mette sotto con umiltà e impegno per dare il suo contributo prezioso alla causa. Certo, in una manciata di minuti non può cambiare le sorti del mondo, ma almeno si impegna.
Tratti da Il Mattino