Torna a parlare Daniele De Santis, l’ultras della Roma che nel 2014 colpì a morte il tifoso azzurro Ciro Esposito negli scontri che precedettero la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, nel quartiere Tor di Quinto, vicino allo stadio Olimpico di Roma.
All’agenzia Adnkronos ha detto: «La mia vicenda sia da insegnamento perché queste tragedie non si ripetano. Ogni giorno, in cella, penso a Ciro Esposito. Non nego di aver anche desiderato che l’epilogo di questo dramma fosse a parti inverse. Mi pento di essermi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quel giorno anche io ho riportato numerose lesioni ma i miei aggressori sono rimasti ignoti e impuniti. Oggi sto bene, ovviamente per quanto si possa star bene con le enormi difficoltà legate allo stato di invalidità fisica irreversibile che mi trascino da quel giorno».
Pronta e secca la risposta della mamma di Ciro, Antonella Leardi: «De Santis è sceso in strada con una pistola. Non stava “nel posto sbagliato al momento sbagliato”, ha assalito un autobus, mio figlio non sapeva nemmeno che fosse un tifoso romanista, è andato in soccorso di persone che urlavano e lui ha sparato. Si penta De Santis, si penta davanti a Dio. Mi auguro che possa trovare Dio, però non dica idiozie, perché chi si pente non dice bugie» .
Fonte: CdS