Ieri sera a Sportitalia, durante la trasmissione “Tutti al VAR”, condotto da Jolanda de Rienzo, è intervenuto il giornalista di One Station Radio Luca Cerchione.
De Laurentiis ha annunciato che Osimhen non è in vendita: è solo strategia? “Partiamo dal presupposto che qualunque dichiarazione di qualsivoglia dirigente relativa al calciomercato, va presa con le pinze. Nessuno gioca a carte scoperte. In casa Napoli, da diciotto anni a questa parte, le porte sono sempre aperte, sia in entrata che in uscita. Ovviamente, al giusto prezzo. Qualora dovesse arrivare la famosa offerta del Manchester United e dovesse soddisfare le richieste della società, non ci sarebbero remore a venderlo, né lui ci penserebbe su due volte. Ovvio che ora stia bene qui, in campo e fuori. Giocando e segnando diverte e si diverte, grazie anche all’aiuto dei suoi compagni di squadra, uno su tutti Kvara. Sta benissimo anche in città, l’ambiente è congeniale per lui e vi posso garantire che non c’è un solo giorno in cui non si fermi con i tifosi all’esterno del Konami Training Center. Si sente un vero napoletano. Rinnovo? Sì, l’idea di Giuntoli è quella di prolungare il contratto del nigeriano, se ne parlerà la prossima estate. Non credo verrà inserita una clausola rescissoria, perché è un’arma a doppio taglio ed il Napoli ha già vissuto situazioni spiacevoli come quella che capitò con Higuain alla Juve. Victor è in scadenza a giugno 2025 e di certo il club non vorrà arrivare troppo in prossimità di quella data, per non vivere un ‘Milik-bis’. La prossima estate sarà esteso e riportato a cinque anni anche il contratto di Kvaratskhelia: attualmente il ragazzo percepisce circa un milione di euro, cifra minima per consentire al Napoli di sfruttare gli sgravi fiscali del Decreto Crescita. Il suo contratto verrà portato su una base di 2-2,5 milioni di euro netti a stagione, con eventuali bonus da concordare”.
Le parole del Ministro Abodi sul dottor Santoriello. “Le dichiarazioni di Abodi risultano fuori luogo solo in relazione al fatto che è il Ministro dello Sport, e ci saremmo aspettati silenzio. Del resto però, essendo l’Italia uno stato garantista, credo sia stato giusto chiedere attenzione nel giudizio contro la Juventus fino a quando non si saranno conclusi tutti i gradi di giudizio. Le parole di Santoriello assumono un peso specifico solo ora che c’è un nuovo processo, mi spiego: dire, nel 2019, che fosse da un punto di vista giuridico ‘anti-juventino’ non aveva suscitato scalpore in virtù del fatto che i bianconeri siano stati condannati per Calciopoli. Qualunque giurista avrebbe potuto, e forse dovuto, prendere le distanze dal modus operandi della società torinese, venuto fuori nella famosa inchiesta conclusasi nel 2006. Ovvio che oggi le sue parole sembrano gravi perché sulla Juventus c’è un nuovo filone d’inchiesta, nel quale lui stesso è protagonista. Qualcuno pensa che un uomo di legge debba parlare da tale anche quando si trova al bar, è evidente lui non lo abbia fatto ed oggi si ritrova in questa bufera. Ricordo a tutti, però, che i PM erano tre, oltre Santoriello c’erano anche i dottori Bendoni e Gianoglio, e non sono stati loro a formulare la richiesta di penalizzazione per la Juventus. Si sta montando un caso sul nulla”.
La Redazione