Grande emozione di Andrea Carnevale nel riabbracciare i compagni di squadra dei tempi d’oro di
Diego Armando Maradona durante la trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli”, da un’idea di
Antonio Palmieri e di Rossana Russo, in onda su Canale 8 e Napflix. Il campione ha raccontato,
nell’intervista di copertina del programma, come è riuscito a rialzarsi sempre dopo le varie
sofferenze della vita che lo hanno messo a dura prova, lottando con determinazione e diventando
il calciatore di successo che è diventato. Inoltre ha dichiarato: “Io come Simeone? Mi ci ritrovo, lo conosco molto bene. Mi ricorda un po’ il Carnevale che entrava dalla panchina e poi risultava determinante. Lui ha davanti Osimhen, io avevo Maradona, Giordano e Careca. Simeone mi somiglia, quando entra sembra davvero me. Anche Kvaratskhelia mi somiglia? Effettivamente, io quando giocavo a Napoli facevo più ruoli, spesso giocavo come attaccante esterno. Facevo tutta la corsia, ma quando rinviava il nostro portiere io mi mettevo al centro perché ero bravo di testa, così come sui piazzati. Avevo massima libertà di movimento. Inizialmente non la presi molto bene, mi arrabbiavo con Bianchi. Però, poi mi sono divertito. Mi piaceva il fatto di proteggere Careca e Maradona, per me fu una grande esperienza”. Carnevale ha poi parlato anche dell’allenatore del Napoli Luciano Spalletti: “A Udine fece un lavoro straordinario, assicuro che è il più bravo che c’è, ha metodi di lavoro straordinari. Arrivava alle 9 di mattina e andava via alle 19:00. Programmava tutto, è un grande professionista e ha un grande carattere. Ti attacca al muro, lo so perché l’ho vissuto. Dice le cose in faccia e ha grande personalità. Fece mettere i telefoni fissi ad alcuni giovani a casa, erano ragazzi che poi si sarebbero affermati, come Felipe, Muntari o Asamoah. Voleva verificare che a mezzanotte fossero a casa: questo per parlare della cura del dettaglio, li voleva già professionali. Il duo Osimhen-Kvaratskhelia? C’è molta intesa tra i due e sono forti. Mi impressiona vedere il Napoli come scende in campo, la personalità. Guardi e dici che è forte, senza paura. Vedo grande convinzione in questa squadra e nelle cose facili che fa. Ora viene il bello: c’è la Champions e ci si confronta contro le grandi realtà. Contro l’ Eintracht si capirà di che pasta è fatto il Napoli, ma i tedeschi sono alla portata.” Andrea Carnevale ha parlato anche di altri temi molto interessanti: “Osimhen al Lille ha fatto tanti gol e vinto il campionato. Ora è il calciatore più prestigioso del Napoli. La scelta della permanenza è molto personale, anche economica. Mi auguro che il Napoli ne possa godere per anni, dipenderà però soprattutto da lui. Chiaramente quando da un campionato come la Premier potranno offrire cifre importanti, se De Laurentiis non potrà offrire lo stesso l’attaccante potrebbe andare via. Primo Scudetto? Quando ho fatto gol alla Fiorentina ho pianto anche io, i napoletani parlavano solo di Scudetto. Avevamo la possibilità di battere il Nord, quella fu una vittoria del Sud. In ritiro mi aveva preso l’ansia, volevo giocare subito la partita decisiva, così come Diego. Speravamo che il giorno arrivasse presto per giocarla. Vialli? Ho avuto l’onore di fare un Mondiale con lui, lo aspettava da protagonista. Era un ragazzo intelligente e molto simpatico, un po’ timido. Io e lui eravamo i titolari. ma la croce era tutta su di lui, spesso ci vedevamo in camera e mi diceva che ci teneva tantissimo”