Il Napoli in questo momento della stagione è primo in classifica con 13 punti di vantaggio sull’Inter secondo in classifica. Ora l’obiettivo sarà tenere alta la concentrazione in vista anche del ritorno in Champions League. Di questo ma anche dei vari allenatori che hanno fatto la storia del club azzurro ilnapolionline.com ha intervistato il giornalista di Canale 21 e Radio Marte, oltre che direttore di optimagazine.com Beppe Iannicelli,
Dopo gli ennesimi cori contro Napoli, Spalletti e anche Maradona, cosa faresti per debellare il problema della discriminazione e il razzismo? “I cori pronunciati da una parte dalla tifoseria dello Spezia domenica pomeriggio sono stati davvero vergognosi. E’ l’ennesimo caso di un episodio che rischia di restare impunito, oppure di colpire tutta la tifoseria chiudendo la Curva. Eppure oggi le tecnologie, consentirebbero di individuare gli autori dei cori più beceri. Basterebbero applicare queste tecniche, posto nominativo, posto sorveglianza e intelligence. Punire con un Daspo e attuare pene economiche accessorie, punire i responsabili e garantire alle persone perbene di andare a vedere la partita. Ad esempio al “Picco” non c’era il tifo organizzato del Napoli, perché come tutti sanno la trasferta è stata vietata, dopo gli episodi sull’A1 di Arezzo con i romanisti. Purtroppo i responsabili non sono stati puniti, non ricevendo alcun provvedimento restrittivo, mentre invece le persone perbene non potranno seguire gli azzurri in trasferta”.
Negli anni che hai fatto diversi viaggi, scoprendo diversi posti, quali ti sono piaciuti e se c’è un aneddoto che vorresti raccontarci? “Sorrisi d’estate si chiamava così il programma, è stato una delle trasmissioni, ai quali ho partecipato tra i più belli e che mi sono rimasti nel cuore e nei ricordi. Abbiamo avuto la possibilità di viaggiare tante meravigliose località ed ognuna ho lasciato un pezzetto di cuore. Vorrei ricordare, visto quanto sta accadendo in queste ore quelli fatti in Turchia, che furono meravigliosi. In modo particolare Instanbul, a cavallo tra i due Continenti, tra l’Asia e l’Europa. Una città dove si sono incontrate le storie, i stili urbanistici e architettonici. Questa creatività umana mi hanno lasciato davvero tutto impresso nella mente e che ricordo con vero piacere. Un episodio divertente fu invece in una serata, io ero stanco morto, dove tutti noi lavorammo tutta la giornata, io caddi dal sonno e andammo in un locale dove ci furono danzatrici del ventre. Il proprietario ci portò ad un tavolo vicino al palco ed io non appena fini di mangiare, mi addormentai lì, cominciando a russare. Mentre queste povere ballerine iniziavano a danzare, un cameriere mi invitò ad andare in un’altra stanza. Loro erano davvero bravissime, ma ero io che ero molto stanco, non annoiato, fu questo un episodio divertente”.
Hai seguito in questi anni il Napoli in Champions League. Quale trasferta egli azzurri ti lasciò qualcosa dentro di davvero positivo? “La Champions è un’esperienza umana e professionale, davvero molto importante. Prima del Covid ne ho seguite diverse gare degli azzurri in campo internazionale. Dal punto di vista emotivo Anfield Road, la casa del Liverpool, il coro “You’ll never walke alone” rappresentano davvero il paradiso di chi ama questo gioco che è davvero meraviglioso. Però rimasi molto colpito anche dal clima di Belgrado, quando il Napoli sfidò la Stella Rossa, ci fu un tifo davvero indemoniato, così orgoglioso e colorito non l’avevo mai visto in tutta la mia vita. Il Maracana, come lo chiamano loro fa davvero venire i brividi e da far accapponare la pelle. Mi ricordo che ero in Tribuna stampa, al fianco dei colleghi serbi, ad ogni corner o calci di punizione, se fecero il segno della croce al contrario come gli orotodossi, ogni volta che attaccava la squadra azzurra per il resto della gara”.
Il Napoli in questi anni ha avuto diversi allenatori che hanno fatto la storia del club. Quali ti sono rimasti in presso a livello tecnico e umano? “Il Napoli dal ritorno in serie A in effetti, ha potuto allineare in effetti una serie di allenatori importanti. Ognuno di loro ha dato il proprio contributo alla crescita del club azzurro. Direi se dovessimo indicare una priorità assoluta direi Mazzarri. In effetti il tecnico ha lavorato con un organico importante e certo, ma che era in fase di costruzione, portando il Napoli al vertice in Italia e in Europa. Benitez è l’uomo che ha fatto il salto di qualità alla società, proiettandolo a livello internazionale. Il suo arrivo ha portato in maglia azzurra campioni che hanno fatto bene. Sarri invece avrà il grande rammarico dello scudetto perso nel 2018. Ancelotti invece la grande delusione, ovvero quello che poteva essere e non è stato. Spalletti invece coronerà il sogno, ma mi sento di dire che anche Gattuso ha dato il suo contributo nei momenti difficili del Covid. Il Napoli vinse la Coppa Italia. Credo che insomma bisogna essere grati a tutti loro, ma è chiaro che se mister Spalletti dovesse portare a compimento il tricolore se li metterà tutti dietro, perché vincere qui lo scudetto faresti la storia”.
Il Napoli ha accumulato un buon vantaggio in campionato. Come gestiresti le forze in vista dell’imminente impegno in Champions League? “Spalletti sa perfettamente quello che deve fare e già la sfida di domenica contro lo Spezia lo ha dimostrato. Il mister ha spesso incalzato i suoi ragazzi per tenere alto il livello di concentrazione nel primo tempo pretendendo certi movimenti dai calciatori. Io non credo che ci sia il pericolo che il Napoli molli la presa. Peraltro Spalletti avrà fatto tesoro di quanto accaduto la scorsa stagione, quando la squadra venne meno nel finale di stagione. Ci ricordiamo che dopo il successo di Bergamo contro l’Atalanta che fu molto importante, la squadra era proiettata verso lo scudetto. Purtroppo le tre partite successive, contro Fiorentina, Roma ed Empoli ne azzopparono in maniera definitiva le ambizioni. Quest’anno invece sono certo che non succederà. E’ cambiata la mentalità, con protagonisti completamente diversi e credo che lo scudetto sia già vinto dal Napoli. Il tutto ovviamente tenendo alta la concentrazione, d’altro canto questa situazione di relativa tranquillità in campionato, permetterà anche di programmare le scelte migliori per la Champions. Magari in occasione della sfida contro il Sassuolo di venerdì 17, di risparmiare le energie in vista della gara in Germania contro l’Eintracht Fraconforte. Il tutto per poter far bene anche in campo internazionale, perché sono certo che si possa far bene anche nella competizione più ambita”.
Napoli calcio ma anche il futsal è primo in classifica. Si può dire che è una Campania felix? “E’ un momento davvero magico per il Napoli naturalmente, ma anche per il calcio a 5. Ovviamente tutti noi ci auguriamo che si possa realizzare la magica accoppiata. Il nostro auspicio è che anche le altre compagini calcistiche si riprendano e che possano raggiungere i traguardi preposti. La Salernitana è ben avviata verso la salvezza in massima serie. Il 30 Aprile si giocherà il derby al “Maradona” e magari si possa coronare il doppio traguardo scudetto-salvezza. Il Benevento mi auguro che possa riprendersi dai bassi fondi della classifica in serie B. Lo stesso discorso vale anche per le squadre campane in Lega Pro, possano essere maggiormente protagoniste. Come hai detto tu sarebbe bello se l’intero movimento in Campania possa essere davvero felix. Infine parlando del basket, ero presente domenica pomeriggio al “Palabarbuto” ed è stato un vero spettacolo tra la Gevi Napoli e Scafati, con una cornice di pubblico davvero straordinaria. Un saluto a tutti i lettori del tuo sito, followers compresi, Forza Napoli e anche le squadre campane”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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