IL RISPETTO
Oltre i numeri, però, c’è tanto altro. Tantissimo. A cominciare dal rispetto: ne hanno da vendere l’uno per l’altro. E sì, è vero, sono eroi di due mondi, ma di fondo hanno la stessa fame. Ed è questo che li unisce e li lega: vivono per il calcio, entrambi; ed entrambi vogliono entrare nella storia del Napoli, vincere lo scudetto, sognare in Champions e diventare immortali per un popolo che li ama allo stesso modo. Parallelamente: Osi salta e danza come un pazzo sotto la curva dopo una vittoria e poi arriva Kvara. Uno è una gazzella della savana e da piccolo vendeva acqua per strada e l’altro un falco del Caucaso ispirato da un padre calciatore: storie distanti ottomila chilometri e undici ore di volo unite da un pallone. E ancora: Osimhen è costato 70 milioni e Kvaratskhelia appena 10. Victor che a 24 anni è diventato papà e Khvicha che invece lunedì brinderà ai 22 anni con la fidanzata.
LA RIVOLUZIONE. Una cena a quattro? Per il momento non c’è traccia neanche di un caffè in città. Vivono entrambi a Posillipo, è vero, ma preferiscono stare a casa tranquilli e ci si vede in campo. Dove poi si trasformano: e fanno la rivoluzione. Scugnizzi, sfrontati, impietosi, Masanielli: serviva questo per uno scudetto dopo 33 anni. C’era un georgiano, un nigeriano e il Napoli: e la barzelletta diventa favola.
Fonte: CdS