Spezia e Napoli si erano affrontate l’ultima volta al Picco nell’ultima giornata dello scorso campionato, con un netto successo dei partenopei
Si è giocata ieri alle ore 12:30 presso lo stadio “Alberto Picco” la sfida tra lo Spezia e il Napoli, valida per la 21° giornata del campionato di Serie A. Il Napoli per continuare la sua caccia grossa dopo il successo interno contro la Roma (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA NAPOLI-ROMA), i liguri privi del suo tecnico (in bocca al lupo per la guarigione a Gotti) per invertire il trend delle ultime giornate. Alla fine a imporsi sono i campani grazie alla rete di Kvaratskhelia e alla doppietta di Osimhen.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il vero derby: se il Napoli contro lo Spezia aveva in mente un derby nella sua testa non era certamente la stracittadina di Milano in programma la sera. Piuttosto Spalletti e i suoi ragazzi sapevano che l’avversario avrebbe potuto creare, almeno inizialmente, le stesse difficoltà della gara di Salerno. E infatti lo Spezia si è difeso a spada tratta con un pressing asfissiante nei primi quarantacinque minuti, chiudendo ogni spazio alle bocche da fuoco partenopee. E se contro la Salernitana il match è stato sbloccato all’ultimo secondo del primo tempo, ieri la rete azzurra è arrivata grazie a una giocata nei primi secondi della ripresa. Una volta in vantaggio il Napoli ha dominato la sfida imponendo il suo palleggio. E per inteso se questo è il Napoli del derby di Milano ci interessa davvero poco.
- La presenza: aveva giocato poco più di cinque minuti nelle ultime due gare Matteo Politano e anche ieri non figurava negli undici titolari di partenza. Eppure la sfida è cambiata nei primi secondi della ripresa quando, su lancio lungo dalla metà campo è lo spezzino Reca a colpire la palla ingenuamente col braccio nel tentativo di allontanare via il pallone dalla disponibilità dell’esterno partenopeo. Un caso? Non sono per nulla d’accordo perchè Matteo ha proprio quelle caratteristiche rispetto a Lozano (che è più uno scattista da fiammate), ovvero allargarsi e tagliare alle spalle del difensore per metterlo sotto pressione. E se una settimana fa il messicano aveva fatto male alla Roma, stavolta sono servite le qualità di Politano. Quando si dice BASTA LA PRESENZA!!!
- Le finte proclamazioni: a Napoli c’è un proverbio che dice “fatte accattà a chi nun te sape” e che consiglio a chi non conosce la nostra bellissima lingua di farsi tradurre da un motore di ricerca. Già perchè da qualche settimana gli allenatori delle squadre inseguitrici e gli organi di stampa al loro servizio provano a incensare e proclamare la vittoria del Napoli con cinque mesi di anticipo sperando che i partenopei cadano nel tranello. Ci aveva provato per ultimo quel furbacchione di Mourinho, da ormai troppo tempo più bravo con le parole che con i fatti, alla vigilia del match del “Maradona“. Tanti troppi serpenti, con l’obiettivo di farci rilassare, pronti ad accarezzarci l’anima per poi al momento giusto rubarcela. Ma Lucio è fin troppo sveglio e furbo per non capirlo e aveva definito la sfida di La Spezia una vera e propria trappola, invitando i propri ragazzi a non mollare un centimetro. Sia ben chiaro a tutti: se Scudetto sarà arriverà al momento giusto, ma non è questo il momento dei calcoli!!!
- La società per azioni: in occasione del terzo gol partenopeo al minuto 72° sul tabellino dei marcatori per le statistiche verrà riportato solo il nome di Victor Osimhen. Ma il nigeriano difficilmente nella sua carriera ha realizzato un gol così facile dovendo occuparsi solo di spingere un pallone facile facile nella porta. E allora se tale rete fosse una vera e propria S.P.A. avrebbe diversi azionisti pronti a reclamarne il pagamento dei dividendi. Sicuramente il socio di maggioranza sarebbe Stan Lobotka che con quel furto al limite dell’area di rigore avversaria detiene almeno il 51% delle quote. Un’importante voce in capitolo col 35% la ha certamente anche il georgiano Kvartskhelia, freddo e altruista al momento giusto (come ha ribadito Spalletti in conferenza stampa) preferendo servire il compagno piuttosto che rimpinguare il proprio score personale. E Victor lo sa benissimo che un giorno dovrà ripagare i suoi soci…
- I due gesti: i pessimi rapporti a livello di tifoseria tra Spezia e Napoli (si dice che nei terribili atti di violenza sull’autostrada di qualche settimana fa ci fossero supporters di entrambi i club) ancora una volta si sono risentiti ieri allo stadio. Il pubblico ligure (per fortuna non tutto e mi piace salvare la parte sana, condannando sempre gli imbecilli indipendentemente dalla fede calcistica) ha continuato con i soliti stupidi cori razziali (immaginiamo la loro frustrazione per l’ennesima batosta), infangando addirittura la memoria di Diego Armando Maradona. Non era bastato nemmeno lo splendido gesto di Osimhen qualche minuto prima del fischio d’inizio quando, dopo aver fortuitamente colpito un tifoso spezzino con una pallonata, era salito sin sopra gli spalti per scusarsi e abbracciare il povero malcapitato. Niente da fare perchè una volta iniziato il match tutto il “marciume ultrà” è venuto fuori e allora è toccato ancora una volta al bomber nigeriano ergersi a protagonista con una giocata incredibile. Un’elevazione da fermo incredibile, ai limiti della fisica, che porta il bomber ad anticipare di testa il portiere avversario e far cadere la palla nella porta. Se il primo era un gesto distensivo, il secondo è stato certamente punitivo. E gli imbecilli, tra un’offesa e l’altra, son rimasti ancora una volta a bocca asciutta…
Articolo a cura di Marco Lepore