La storia, dicevamo, nasce spontanea alla fine della prima intervista di Gollini. Spalletti sbuca dagli spogliatoi del centro sportivo di Castel Volturno, saluta e poi scrive la sua lettera.
Tutta d’un fiato: «Magari posso tentare di fare un appello ai nostri sportivi, ai nostri tifosi…».
Prego, ci mancherebbe. On air: «E gli voglio dire che adesso è più importante il loro sostegno di quello che posso dire io in campo!».
E ancora, in crescendo: «Per cui: che ci stiano vicini, soprattutto in questo momento qui. Si fa tutto per lei, tutto per lei e Forza Napoli».
Sta per andare via, ma la curiosità monta: lei chi, cosa? «Tutto per lei: città di Napoli. Tutto per lei: maglia del Napoli. Tutto per lei: squadra. Tutto per lei: storia».
Una grande entità azzurra. «Tutti, tutto per lei. Non per lui. Niente per singoli elementi: si fa tutto per la città. Va detto. Io ho cominciato a dirlo nell’altra conferenza e lo dirò nella prossima. E poi deve diventare un mantra, uno slogan: tutto per lei».
Conviene impararlo a memoria, insomma. E conviene anche andare all’estate 2021, quella del suo arrivo: fu lui, pochi giorni prima del ritiro di Dimaro, a chiedere di stampare sulla casacche d’allenamento la prima strofa di un ritornello da stadio che a questo punto chiude il cerchio: “Sarò con te… E tu non devi mollare…”. La seconda strofa fa così: abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione. Appunto.
Fonte: CdS