Non è bastato neanche il coraggio, specie nel secondo tempo, per frenare il Napoli. Stavolta José Mourinho perde il test di grandezza in trasferta. Dopo aver passato gli esami di Torino e, due volte, a San Siro contro le milanesi, la Roma deve arrendersi alla squadra più forte del campionato. Peccato perché pure in questo caso, con l’innesto di El Shaarawy, Mourinho aveva agganciato il pareggio. Che non sarebbe stato immeritato. Poi però la seconda leggerezza difensiva letale della partita ha offerto a Simeone lo spazio per sfruttare il match-point. La Roma si ritrova così al sesto posto, sempre a ridosso dell’area Champions ma sempre costretta a rincorrere. In più l’infortunio muscolare di Abraham genera apprensione nel gruppo. Ieri Tammy non è stato brillante ma in generale stava recuperando la condizione psicofisica ideale per tornare decisivo. L’eventuale perdita, già in vista del quarto di Coppa Italia di mercoledì con la Cremonese, sarebbe pesantissima.
SODDISFAZIONE. Mourinho, incassando la prima sconfitta del 2023, torna almeno a casa con la consapevolezza di aver tenuto testa all’incredibile capolista, alla quale aveva già mediaticamente consegnato lo scudetto. Non c’è stata sul campo la grande differenza che si vede in classifica. Rispetto all’andata, in cui si era quasi consegnata all’avversario fino al capolavoro di Osimhen, per personalità e qualità la Roma ha dimostrato di essere più vicina, nonostante le assenze importanti che hanno diminuito le opzioni in panchina (a differenza del Napoli). Per questo, da leader del gruppo, ha voluto scattare nello spogliatoio una foto poi pubblicata su Instagram per complimentarsi con tutti per lo “spirito” e “la prestazione”. «Dal primo minuto ho visto una bella Roma – spiega Mourinho – si sentiva l’ingiustizia dello svantaggio. Abbiamo fatto soffrire il Napoli più di tutti, mettendo paura allo stadio Maradona che sembrava vuoto… Alla fine usciamo battuti ma siamo più fiduciosi di prima. Avremmo meritato di vincere noi, purtroppo a volte il calcio è Ingiusto. È capitato anche alla Roma di prendere punti che non erano meritati».
Prospettive. Vede un futuro positivo quindi: «Il calendario ci può dare una mano. L’ho detto ai giocatori. Non si può essere contenti quando si perde. Ma quando giochiamo una volta a settimana siamo una squadra che può dare fastidio a tutti. Per la Champions rimane dura, perché quando aumenteranno le partite conteranno le rose più profonde. Andiamo avanti con grande ottimismo, continuando a lanciare bambini che fino a pochi mesi fa giocavano nella primavera».
Rilancio. Conferma, Mourinho, le sensazioni sul campionato: «Il Napoli ha una stella che ogni tanto si accende e lo aiuta a vincere le partite. È una stella ideale. Lo scudetto ormai è loro». Punge solo Osimhen, a suo parere incline alle perdite di tempo dopo i falli subiti: «Lui è bravissimo è difficile da marcare. Ma in Inghilterra lo ammazzano se ha questo atteggiamento».
Alla Roma invece manca il miglior Pellegrini: «Lorenzo non è al top. Nelle ultime tre settimane non si è quasi mai allenato. Speriamo di riaverlo presto al meglio».
Su Abraham invece va cauto: «La partita è stata molto dispendiosa. Non so se si sia fatto male, vediamo. Anche Matic è uscito molto affaticato».
Chiusura. In ogni caso non prevede di reintegrare Zaniolo, che ha agitato il mese della Roma chiedendo di essere ceduto: «Non ci penso. Quando un membro di una famiglia non si sente più a suo agio in casa è giusto che vada via. Una soluzione va trovata». Tradotto: Nicolò, è meglio che cambi aria.
Fonte: CdS