Napoli e Roma sarebbero potute essere avversarie anche quarti di coppa Italia, ma i partenopei si sono arresi alla Cremonese ai rigori.
Si è giocata ieri sera alle ore 20:45 allo stadio “Diego Armando Maradona” la sfida tra il Napoli e la Roma, valida per la 20° giornata del campionato di serie A. Dopo un girone di andata da record forte di ben cinquanta punti all’attivo, i partenopei volevano partire fortissimo sin dalla prima gara del girone di ritorno, ma si trovavano al cospetto di un avversario che in questo inizio di 2023 sta facendo davvero molto bene. Alla fine è spuntarla sono stati i ragazzi di Luciano Spalletti col punteggio di 2-1, grazie a una rete nel finale di Simeone che permette di avere un vantaggio in classifica sulla più immediata inseguitrice a tredici punti.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il quarto pallone: è impossibile non tornare sul giocatore più forte della serie A, ovvero Victor Osimhen. Abbiamo terminato gli aggettivi per questo ragazzo che segna a ripetizione contro chiunque mortificando ancora una volta chi aveva dei pregiudizi nei suoi confronti (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA NAPOLI-JUVENTUS). Eppure ieri il centravanti nigeriano non aveva approcciato benissimo al match perchè i primi tre palloni erano stati mal gestiti, quasi a previsione una giornata storta, ma il quarto è stato quello giusto. E se Victor si prende la scena per quanto fatto, come in una compagnia teatrale alla fine di uno spettacolo, tanti applausi a Zielinski, Mario Rui, e Kvaratskhelia per aver confezionato la giocata.
- La marcia in più: ieri Lozano ha vinto in extremis il ballottaggio con Politano ed Elmas sulla destra e ha fornito una buona prestazione, fatta di sacrificio e strappi. Un paio di accelerazioni nel primo tempo e almeno altre tre nella ripresa che avrebbero potuto portare il Napoli sul doppio vantaggio, in modo da poter gestire il risultato in serenità. Bravo ed altruista il messicano (tranne forse in una circostanza di tre contro due), personalmente non mi sento neanche di fargli alcun appunto in occasione del pareggio giallorosso perchè era tutta la squadra in sofferenza da qualche minuto.
- Il “Pietro” universale: a Napoli si dà sempre troppo spesso per scontato il livello qualitativo delle prestazioni e delle giocate di Zielinski, tanto che ai primi cali molti sono pronti a sputare veleno nei suoi confronti. Ieri a mio avviso Pietro ha giocato una delle migliori partite in assoluto in maglia azzurra perchè, con Lobotka soffocato sin dai primi minuti da Pellegrini, è inevitabilmente diventato lui la fonte di gioco dei partenopei. Il polacco nei primi trenta minuti è stato senza dubbio il più bravo a trovare lo spazio giusto tra le maglie avversarie, imparando a fare fallo quando necessario e mettendoci lo zampino in entrambe le reti del Napoli. URAGANO!!!
- L’arma segreta: il Napoli è una squadra davvero fortissima che in questa stagione continua a macinare record su record, con delle punte di eccellenza (con buona pace di Mourinho che preferisce Dybala) da fare invidia alle Big d’Europa. Ma se c’è un segreto di questa classifica è sicuramente da ricercarsi nel coinvolgimento di tutta la rosa e nel mettere da parte le invidie personali per un obiettivo comune. Se Scudetto sarà (non ho paura di pronunciarlo anche se non amo le tabelle su quando potrebbe essere ufficiale) c’è un nome da non dimenticare: Giovanni Simeone. Il bomber di scorta ieri ha segnato la sua ottava rete stagionale (giocando pochissimo) e la terza in campionato. I più superficiali potrebbero definirli pochini per un attaccante, ma quelli contro Cremonese, Milan e Roma sono valsi nove pesantissimi punti in classifica. L’argentino ha aspettato Napoli e il Napoli per tutta l’estate senza mai vacillare, anche quando i giorni trascorrevano veloci e la chiusura del mercato si avvicinava. SI GIOVANNI STAI DIVENTANDO UN EROE ANCHE TU…
- I giorni della merla: durante la pausa dei mondiali abbiamo assistito a uno show mediatico a certificare un mese davvero difficile per il Napoli, col primo posto fortemente a rischio soprattutto per la qualità degli avversari da affrontare. Giornali rosa (ultimamente tendenti al nero funereo), bianchi, neri o marroni, oltre ai classici “soloni” pronti a narrare quotidianamente per oltre due mesi del fiato sul collo delle solite tre potenze (parola che nel dizionario dei sinonimi calcistici probabilmente può essere affiancata a “indebitate“). E’ bastata la sconfitta di San Siro (anche meritata) contro l’Inter per cavalcare queste teorie complottiste, ma che al 30 gennaio sono state con buona pace di tutti confutate dai numeri (QUANTO AMO I NUMERI PERCHE’ BATTONO TUTTE LE INUTILI PAROLE). Tredici punti sull’Inter (prima della pausa erano undici), quindici su Milan (erano nove) e sulla Juventus (erano dieci al netto della penalizzazione). In effetti i giorni della merla sono davvero freddissimi GIU’ AL NORD…
Articolo a cura di Marco Lepore