Con un monologo di quasi quattro minuti, José Mourinho ha incenerito Zaniolo. Le parole che ha utilizzato, durissime, sono un altro segnale inequivocabile della rottura. A questo punto, totale. Zaniolo contro la Roma. «Purtroppo avevo ragione a La Spezia» attacca Mourinho, che domenica scorsa aveva escluso la possibilità che Nicolò potesse partire in questa finestra di mercato: «Dico purtroppo perché parliamo di un giocatore che da un mese dice tutti i giorni alla società, all’allenatore e ai compagni di voler andare via, di non voler più giocare, di non voler più indossare la maglia della Roma. Da parte mia posso farvi un esempio: per martedì avevo fissato un allenamento facoltativo. Sono venuti quasi tutti». Non Zaniolo: «Io voglio con me solo gente che sia legata a questo club e a questa squadra e che sia pronta a lottare per la Roma. Per questo Nicolò non fa parte del progetto Napoli, se così si può chiamare». Mourinho non specifica se la terza giornata consecutiva di sospensione preluda a un’esclusione definitiva: «Di questo non parlerò qui, sono cose che risolviamo internamente». Di sicuro Zaniolo dovrà cambiare registro per essere riammesso nella squadra. La sua posizione, se possibile, è anche più grave di quella di Karsdorp, identificato come «traditore» da Mourinho dopo Sassuolo-Roma: «Rick è sempre stato nel gruppo. A lui basta poco per tornare a giocare. E lo sa». Forse le scuse, che però Karsdorp finora non ha ritenuto di dover presentare.
IL PIANO. Nella prima conferenza del 2023, Mourinho ha tante cose da raccontare. Sul futuro, ad esempio, che non sembra così sicuro a dispetto del contratto che scade tra un anno e mezzo: «In altri tempi avrei parlato in termini più impulsivi ma ora sono invecchiato… Aspetto che la società mi chiami e mi chieda cosa voglio fare, di cosa abbia bisogno per continuare. Qualcuno scrive che il Chelsea mi vuole, qualcun altro che io voglio tornare in Inghilterra. Ci tengo a specificare che io non voglio niente. Sono alla Roma e do il massimo per la Roma. Quando qualcuno vorrà parlarmi del mio futuro, sono pronto ad ascoltare». E’ in una situazione simile anche Chris Smalling, che a differenza di Mourinho però è in scadenza di contratto: «Penso che un accordo si troverà. So che Smalling vuole rimanere, che alla Roma ha trovato un equilibrio giusto, e so che la Roma ha bisogno di Smalling. Credo che si vada nella direzione di un rinnovo più che di un’uscita».
LA RINCORSA. Questa sarebbe sicuramente una buona notizia. Come lo sarebbe il rientro di Gini Wijnaldum: «Tutto sta procedendo bene, ci stiamo avvicinando. E’ impossibile stabilire quando lo riavremo in campo ma le sensazioni sono positive. Nel giro di due o tre settimane spero di poterlo impiegare per qualche minuto». Intanto, pensando al Napoli, Mourinho decide di annunciare la formazione. Non era mai successo da quando è alla Roma. Anche se i dubbi erano pochi, sembra uno slancio di sicurezza che fa il paio con le congratulazioni all’avversario: «Devo fare i complimenti al Napoli che ha vinto lo scudetto meritatamente. Ma noi non andremo là per festeggiare insieme a loro. Proveremo a batterli». Chissà come avrà reagito Spalletti, che in questo periodo si sta impegnando per tenere a freno l’entiusiasmo. La chiusura di Mourinho è una coccola per Dybala: «Il Napoli ha fatto un mercato fantastico e tanti bravi giocatori. Ma nessuno è del livello di Paulo». La sua grande speranza.
Fonte: CdS