In occasione della ‘Giornata della Memoria’ la Divisione Calcio Femminile si unisce all’iniziativa della Lega Nazionale Dilettanti e questo fine settimana dispone un minuto di raccoglimento su tutti i campi di Serie A, Serie B e del Campionato Primavera. Nelle gare dei campionati organizzati dalla Divisione, il gioco verrà interrotto al 21° minuto per ricordare il numero del binario della stazione di Milano dal quale partirono i primi convogli per deportare gli ebrei e tutti i perseguitati verso i campi di sterminio.
Il mondo del calcio, come dichiarato oggi dal presidente federale Gabriele Gravina, è quotidianamente impegnato nell’esaltare i valori del rispetto, della fratellanza e dell’inclusione e continuerà a coltivare la memoria contrastando ogni forma di discriminazione razziale. Un concetto ribadito anche dal presidente della Divisione Calcio Femminile: “Nel giorno in cui fu svelato al mondo l’orrore del genocidio nazista trovo sia fondamentale fermarsi e riflettere – ha sottolineato Ludovica Mantovani – siamo consapevoli della responsabilità che deriva dalla popolarità del nostro sport e dobbiamo quindi fare squadra per raggiungere un importante obiettivo: dare l’esempio con i nostri comportamenti, in campo, sugli spalti e non solo”.
Al 21’ di gioco le calciatrici si fermeranno per onorare le vittime dell’Olocausto e, contestualmente, in tutti gli stadi verrà diffuso il seguente messaggio:
#InDifesaDellaMemoria Perché ci fermiamo al 21’? Dal Binario 21 della stazione di Milano partirono venti convogli deportando gli ebrei e tutti i perseguitati verso i campi di sterminio. Furono in tanti a partire, pochissimi a tornare.
Il Binario 21 è il luogo in cui ebbe inizio l’orrore della Shoah tra il 1943 e il 1945: la Divisione Calcio Femminile ricorda le vittime innocenti sui campi di calcio, luogo invece di gioia e divertimento, affinché le giovani generazioni sappiano, capiscano e comprendano.
#InDifesaDellaMemoria perché “quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”: questa è la frase incisa in trenta lingue sul monumento nel campo di concentramento di Dachau, per non dimenticare mai
Fonte: figc.it