Quando la fantasia va al potere: fateci divertire, domenica sera al Maradona. La prima volta contro, nello stadio di Diego. Quando Dybala venne presentato, il 26 luglio, con la maglia giallorossa, a Castel di Sangro andava in scena la grande depressione del popolo azzurro che non aveva ancora ben chiaro che il grande colpo del mercato estivo della seria A lo aveva fatto De Laurentiis, andando a pescare ad aprile Kvaratskhelia per 10 milioni di euro. Il Messi della Georgia contro uno degli eredi veri e pure argentini della Pulce: all’andata il duello saltò per l’infortunio di Paulo, stavolta andrà in scena anche se Kvara ieri non si è allenatohttps://www.ilnapolionline.com/2023/01/24/ultime-konami-castel-volturno-aggiornamenti-su-kvara-e-juan-jesus/ con la squadra ma lo ha fatto quasi tutto per conto suo perché i postumi dell’influenza hanno lasciato ancora dei segni nelle gambe. Meglio non rischiare troppo. Ma ci sono cinque giorni per mettersi tutto alle spalle. Kvara ci sarà, dovrà solo stare attento in queste ore a non prendere una normale ricaduta: e ci sarà anche Dybala che ha ora finalmente capito perché il Napoli non gli è andato indietro questa estate. Senza rimpianti. Nonostante le tante volte in cui era stato offerto dal suo entourage al club azzurro. Che non ha mai preso in considerazione la candidatura di Dybala. Operazioni mai decollata per questioni tecniche («Il mister vuole far giocare il Napoli col 4-3-3 e prendere Dybala voleva dire snaturare la sua idea», disse Giuntoli), certo, oltre che economiche (il Napoli ha un tetto d’ingaggio invalicabile fissato a 2,5 milioni di euro). E non solo: ci sono state anche considerazione di ordine gerarchico: il Napoli che hanno voluto De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti non ha primedonne viziate o da accontentare a prescindere. Se ne è liberato, senza neppure particolari rimpianti. Chi gioca, lo decide solo il campo, non certo i tweet sui social. Da qui la nascita del Napoli dei record. Fonte: Il Mattino