Sono la vecchia guardia, Spalletti e Mourinho. 63 anni il primo, quasi 60 il secondo. Si sono fatti spazio nel calcio italiano con la forza delle idee e della personalità.
Luciano, nel «nuovo» Napoli si è trasformato nel leader di cui tutti avevano bisogno, ed ha forgiato un Napoli vincente che sta triturando il campionato. Non è il tipo che gira attorno alle cose, va dritto al punto e non si nasconde. Ora prepara la gara di domenica e per vincere ancora spera di poter avere un’altra carta a disposizione, quel Kvaratskhelia che ha lasciato a riposo contro Cremonese e Salernitana per colpa dell’influenza. Dall’altra parte, seduto sull’altra panchina, troverà quel
Mourinho che le sue fortune le ha costruite proprio a casa nostra. Con la vittoria dello scudetto alla guida dell’ Inter nel 2010 è in pratica diventato una specie di santone, un personaggio a tutto tondo. Scherza con i suoi giocatori, prende in giro i giornalisti che lo attaccano e all’occorrenza tira in ballo anche gli allenatori avversari, comunica anche attraverso i social. Non ha mai proposto calcio champagne, ma gli basta vincere.
Con Spalletti ha avuto un rapporto di amore e odio consolidato negli anni. Dallo «zero tituli» della stagione 2008-09 allo «Spallettone» della scorsa stagione, i due sono uniti dalla Roma. Spalletti contro Mourinho, per la sfida tra
due grandi vecchi che non invecchiano mai.
Fonte: Il Mattino