Il Napoli di Spalletti e le catene tra “esterno ed interno”

Napoli Campione d’Inverno, undici punti in più rispetto al giro di boa della passata stagione. Luciano Spalletti, attraverso un miglioramento impressionante quanto evidente, sta raccogliendo i frutti del suo lavoro.  I gol di Osimhen è l’esplosione di Kvara, sono solo la punta dell’iceberg. C’è l’evoluzione di Di Lorenzo, i terzini a 360 gradi nel gioco, la pressione costante, il catalizzatore Lobotka e il lavoro delle famose catene laterali, come scrive anche La Gazzetta dello Sport. 
Le puoi individuare e seguirle con gli occhi. A destra: Di Lorenzo-Anguissa-Politano (o Lozano), a sinistra: Mario Rui-Zielinski-Kvaratskhelia. Sono le catene “spallettiane”, quelle che lavorano tra esterno e interno. Alla corsia mancina, Kvaratskhelia ha dato quel quid in più… 7 gol, 7 assist, 25 occasioni create, se vogliamo definirla con i numeri. Il georgiano salta l’avversario con facilità, scombina le linee avversarie e semplifica ogni azione. Qui c’è stato il miglioramento più evidente, un “upgrade” generato dalle qualità di Kvaratskhelia, ma averlo preso a un prezzo accessibile è un merito, non una colpa. Creare gli spazi e riempirli è la missione di tanto ondeggiare tra esterno e mezzo interno. 
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