Sette anni tra Napoli e Roma, quattro in maglia azzurra (due scudetti, una coppa Italia e una coppa Uefa) e tre con quella giallorossa (una coppa Italia): Andrea Carnevale, doppio ex della sfida al Maradona, responsabile scouting dell’Udinese, racconta il giovane Spalletti allenatore a Udine. «Oltre alle qualità di campo con la sua grande preparazione tecnico-tattica, mi colpì molto per la straordinaria meticolosità e dedizione che metteva nel suo lavoro: arrivava nel suo ufficio alle 9 e preparava l’allenamento del giorno e il lavoro della settimana organizzando tutto nei minimi dettagli con gli uomini del suo staff, dal preparatore al match analyst. Capii immediatamente di avere di fronte un tecnico giovane bravissimo e lo dimostrò portando l’Udinese in Champions».
Spalletti che ora è l’allenatore del Napoli in testa alla classifica e lanciatissimo nella corsa scudetto. «Luciano si è confermato nel corso degli anni, per me in questo momento è il miglior tecnico della serie A: se io fossi un giovane che volesse un giorno fare l’allenatore mi ispirerei a lui, lo prenderei da esempio. È straordinario a valorizzare al massimo i suoi calciatori e lo sta facendo anche a Napoli».
E come valuta il lavoro di Mourinho alla Roma? «Stiamo parlando di uno degli allenatori che ha vinto di più al mondo, ha tanta esperienza e una grandissima personalità: si vede che è molto carismatico e i calciatori danno tutto per lui. Mourinho è stato bravissimo a mettere a posto la fase difensiva rispetto alla partita che la Roma perse nettamente a Udine: il movimento dei tre difensori è perfetto, come quello del resto della squadra. E non mi riferisco solo all’ultima partita contro lo Spezia ma al rendimento dei giallorossi già da diverse partite».
Che s’attende dal confronto al Maradona tra Spalletti e Mourinho: che Napoli-Roma sarà? «Il Napoli giocherà come sempre provando a gestire la manovra alla ricerca del gol, ha un organico migliore dove tutti sono da considerare titolari: è più forte della Roma ma dovrà stare attento alle ripartenze dei giallorossi che giocano chiusi e poi si lanciano negli spazi. All’andata fu una partita molto tattica con poche occasioni da rete decisa da un gol fantastico di Osimhen dopo che a lungo la Roma chiuse bene tutti gli spazi».
Osimhen che è in forma super, come immagina la sfida a distanza con Abraham? «Sono due centravanti simili per fisicità, qualità tecniche e abilità nei colpi di testa: il centravanti del Napoli è letale quando attacca la profondità, quello della Roma preferisce più abbassarsi per partecipare alla manovra. Sicuramente sono loro due dei grandi protagonisti della sfida».
E poi? «Per la Roma dico Dybala, se è in giornata lui gira al meglio tutta la squadra giallorossa, l’argentino quando sta bene fa la differenza. Nel Napoli dico Anguissa, un centrocampista che attacca e difende: rispetto agli anni in Ligue One con il Marsiglia, quando giocava più basso, e a quelli nella Liga e Premier League, è esploso. In maglia azzurra si sta vedendo la sua migliore versione, un centrocampista non solo fisico e di grande resistenza ma anche fantasioso che va via in dribbling e confeziona passaggi decisivi ai compagni».
Napoli-Roma è anche la sfida tra due delle migliori difese della serie A: quanto sarà importante quest’aspetto? «Il Napoli è primo con 50 punti conquistati con pieno merito e significa che sa fare bene tutto, la fase offensiva e la fase difensiva. La Roma è riuscita a ricompattarsi e ora è davvero difficile farle gol».
Napoli primo al giro di boa, favoritissimo nella lotta scudetto: cosa dovrà fare al ritorno? «Per centrare l’obiettivo il Napoli dovrà mantenere lo stesso atteggiamento avuto finora tenendo presente che tutti gli avversari moltiplicheranno gli sforzi per provare a batterlo».
E qual è l’obiettivo della Roma? «Lottare per un posto in Champions e esprimendosi sui livelli attuali può farcela».
Fonte: Il Mattino