È il giorno del – primo – giudizio. Oggi scopriremo i reali effetti dell’inchiesta Prisma sulla Juventus dal punto di vista sportivo. Alle 12.30, davanti alla Corte federale d’Appello a sezioni unite, si torna a parlare di plusvalenze e in giornata è atteso il dispositivo dei giudici. In pratica entro stasera sapremo se i bianconeri vedranno confermata l’assoluzione di primo e secondo grado senza un nuovo processo, se verranno giudicati un’altra volta e ancora considerati innocenti o se riceveranno una condanna che potrebbe avere un impatto importante anche a livello di punti in classifica.
Mossa a sorpresa Come noto il 22 dicembre la Procura federale ha presentato un’istanza di revocazione della sentenza di assoluzione che la Corte aveva emesso il 27 maggio nei confronti dei bianconeri e degli altri club coinvolti nel primo processo sulle presunte plusvalenze fittizie. Una procedura eccezionale, possibile (per l’art. 63 del Codice di Giustizia sportiva) qualora emergano «elementi di prova nuovi che dimostrino la sussistenza degli illeciti». Il procuratore capo Chiné è convinto che nelle 14 mila pagine di Prisma si trovino «numerosi indizi gravi idonei a modificare la decisione finale», in particolare intercettazioni telefoniche e ambientali, documenti digitali e non, che «dimostrano l’esistenza di un sistema, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate a conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie».
Le sanzioni Da questo il procuratore partirà questa mattina nell’udienza (da remoto) e dopo aver motivato l’ammissibilità del suo ricorso, procederà subito alla richiesta di sanzioni per la Juve, gli altri otto club (Samp, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e il vecchio Novara) e i 52 dirigenti o ex dirigenti tra cui Agnelli, Nedved, Arrivabene e Cherubini. Attenzione: non sta scritto da nessuna parte che le richieste di sanzioni debbano essere analoghe a quelle fatte nel primo processo. All’epoca Chiné aveva chiesto multe per i club (800 mila euro per la Juve) e inibizioni per i dirigenti (12 mesi per Agnelli, 16 e 10 giorni per Paratici). Nell’istanza di revocazione il procuratore non ha espresso le sue intenzioni in merito alle pene da chiedere. Potrebbe restare su quelle già formulate, ma – alla luce dei nuovi elementi raccolti grazie a Prisma – potrebbe andare oltre. L’articolo che definisce le violazioni in materia gestionale ed economica è il 31 del Codice di Giustizia sportiva che prevede la penalizzazione di punti (e persino la retrocessione) nel caso in cui si dimostri che l’illecito abbia permesso l’iscrizione al campionato (comma 2). Ma nel comma 1, che tratta di violazioni amministrative slegate dall’ottenimento delle licenze, si legge che la sanzione è l’ammenda con diffida «salva l’applicazione delle più gravi sanzioni che possono essere irrogate per gli altri fatti previsti dal presente articolo». Data la difficoltà evidente di dimostrare che le plusvalenze abbiano determinato un’iscrizione altrimenti impossibile (tornerebbe il problema di come si possa definire il reale valore di un giocatore), è questo l’elemento normativo che, se la Procura ritenesse i nuovi elementi probatori particolarmente gravi, potrebbe comunque portare alla richiesta di punti di penalizzazione.
I tempi Tornando a quanto accadrà nella fondamentale giornata di oggi, gli avvocati dei club – a partire da quella della Juve che ha già depositato la sua memoria – illustreranno la propria strategia difensiva, quindi (a meno che gli interventi non si dilunghino per ore ma è davvero difficile) la Corte presieduta ancora dal giudice Torsello si riunirà in camera di consiglio e in giornata prenderà la propria decisione prima di tutto sull’ammissibilità dell’istanza presentata dalla Procura federale, quindi, nel caso questa venga accolta, deciderà nel merito. La Juve e gli altri club potrebbero comunque essere nuovamente assolti, altrimenti si conoscerà la condanna per società e dirigenti. Se si trattasse davvero di punti di penalizzazione, la decisione diventerebbe immediatamente esecutiva, ma il club potrebbe comunque far ricorso al Collegio di garanzia del Coni.
Fonte: Gaz. sport