Luigi Turci, ex portiere, tra le tante, di Udinese e Cremonese ed attuale allenatore, ha parlato ai microfoni di “1Football Club” sulle frequenze di 1 Station Radio. Rapporto genuino tra Meret e Carnesecchi? “Immagino ci sia tanta stima e grande amicizia tra i due. In un momento di esasperazione mondiale, disennescare il tutto è edificante. Credo che intercorra un rapporto intimo e privato tra i due portieri, bello da intravedere anche attraverso gli schermi”. La scuola dei portieri italiana è sempre stata una delle migliori… “Pare ci sia una nuova generazione in grado di dare tante soddisfazioni, Donnarumma a parte. Meret, Audero, Carnesecchi, Provedel e Vicario stanno confermando che la scuola dei portieri italiana sta tornando agli albori della sua tradizione”. Giudizio su Caprile del Bari? Possibile ntreccio con il Napoli? “Il Bari sta disputando un’ottima stagione. Il ragazzo sta dimostrando grande personalità, non è facile giocare in una piazza come quella pugliese. Sto seguendo Elia, ha ampi margini di miglioramento. Non so se sia pronto per la Serie A, dovrebbe concretizzarsi la prova del 9. Lo scorso anno Carnesecchi è stato il miglior portiere della Serie B, ad oggi sta riscontrando alcune difficoltà in A, ma è del tutto comprensibile. Le categorie esistono per un motivo, soltanto il tempo confermerà o meno lo status di un calciatore. È un ragazzo giovane, molto strutturato, possiede una tecnica importante. Qualsiasi squadra nella quale giocherà si toglierà grandi soddisfazioni”. Parere sulla sconfitta del Napoli con la Cremonese? “Questo turno di Coppa Italia ha lanciato un segnale preciso, tanti top club italiani hanno riscontrato notevoli difficoltà nel passare il turno. Il Milan è stato eliminato dal Toro, l’Inter, invece, è approdato ai quarti in extremis. La Fiorentina ha vinto 1-0 con la Sampdoria faticando tanto, non ha messo in evidenza la differenza delle due posizioni in classifica. Dal punto di vista della tensione nervosa, queste squadre hanno avuto un calo, mentre le altre più blasonate hanno tentato di colmare il gap. È lampante che Milan, Inter e Napoli abbiano una motivazione differente in altri contesti, una reazione psicofisica diversa, percepibile in modo agevole. Già il format non rende accattativamte la Coppa Italia, poi manca questo stimolo importante. Inoltre, ieri sono state apportate tante modifiche alla formazione azzurra scesa in campo, la quale non aveva la stessa chimica dei calciatori titolari. Più c’è intesa, meno bisogna pensare; in caso contrario, è necessario riflettere ed è più facile per gli avversari approfittare della situazione. Per quanto concerne il format, so bene che non possiamo essere come l’Inghilterra, lì c’è un’idea di calcio romantica con squadre inserite in un contesto spesso anche armonico. Chi di dovere sta già tentando di trovare una soluzione per scovare un nuovo format della Coppa Italia”.