Mai accontentarsi o cullarsi sugli allori, il Napoli non deve cadere nell’errore di pensare alla Coppa Italia come qualcosa da snobbare, anche perché è il trofeo più vinto dell’era De Laurentiis e sollevato due volte anche da Spalletti. Vincere per aumentare l’autostima della squadra e alimentare la fame di vittorie del gruppo (20 su 24 partite stagionali), in cui il gioco è la costante da mantenere anche cambiando gli interpreti. La Coppa Italia può essere l’occasione per chi vuole mettere minuti nelle gambe e sentirsi, se possibile, ancora più coinvolto nel progetto, cosa che Spalletti fa da inizio stagione. Scalpitano Simeone e Raspadori, autori dei gol delle magiche notti da Champions quando mancava Osimhen, ma anche Ndombele vuole ritagliarsi il suo spazio e il suo impiego, come quello di Elmas, è aumentato in modo esponenziale negli ultimi tempi. Demme cerca un’occasione, mentre si susseguono le voci sul suo futuro, così come Ostigard e chissà che non trovi spazio anche Bereszynski, per capire anche se è un’alternativa valida a Di Lorenzo. Contro la Cremonese ci si aspetta il turnover, ma con la stessa idea di gioco sempre presente.
Fonte: La Gazzetta dello Sport