Il commento del collega Gatti sul Cds:
Adesso Napoli e il Napoli non devono cadere nell’errore, un visto e rivisto in altri luoghi e in altre storie, di montare quel tanto di boria per tenere a debita distanza i clamori e gli ammiratori. La tentazione di tirare fuori subito l’orgoglio, di non dimenticare certi torti, certe
Ammirare questo fenomeno azzurro, trent’anni dopo l’altro, è un piacere diffuso, inclusivo, trasversale e carichiamoci sopra tutto il resto del politicamente corretto, senza distinzioni di sesso e di razza. Questo Napoli è di tutti, anche se è prima dei napoletani, che questa creatura l’hanno sognata, cullata, cresciuta. Ma ora è il momento di lasciarla andare, perché si è fatta grande ed è pronta per andare in qualunque luogo, in qualunque situazione, in qualunque momento senza portarsi dietro lo scudo domestico. Il Napoli va oltre Napoli, va oltre la serie A, ha già sconfinato all’estero senza pudori e tremori provinciali, seminando anzi il panico in tante piazze del bel mondo europeo.
E la bellezza? Ma cosa vuoi, la bellezza se la tengano gli idealisti, gente senza spina dorsale, questi sognatori che girano a vuoto e se la raccontano, questi mollaccioni che non hanno capito come gira il mondo, belli e bravi, sì, ma hanno mai vinto qualcosa, i teorici che
Qui arriva in un fragore di gol il Napoli di Spalletti, che con il grande respiro della bellezza riesce a piazzare la sua magnifica eresia. La grande bellezza è possibile, la grande bellezza fa anche risultato. E’ una grande bellezza cattiva, crudele, spietata, che non perde tempo davanti allo specchio, che non gioca al gioco di Narciso, ma va dritta a bersaglio, sbaraccando le diffidenze e gli scetticismi di questo mondo troppo grigio e troppo mediocre, sempre più incapace di maturare un gusto raffinato e selettivo, sempre più incapace di distinguere la roba bella dalla roba qualunque. Nel piattume generale, finalmente riemerge qualcosa di veramente diverso e realmente prezioso, una cosa – una squadra, un modello – diversa da tutto il resto, una spanna sopra nei risultati, ma prima ancora due spanne sopra per la qualità.
Se il Napoli deve aspettare qualche mese per allegare la pezza d’appoggio del trofeo, già oggi può esibire il primo risultato acquisito: vincere giocando benissimo è dimostrabile, giocare benissimo vincendo è possibile. Alla faccia della concretezza e del calcolo, che hanno sempre cercato di convincerci a non sprecare tempo con le stramberie dello spettacolo e del divertimento. Non è da oggi che questa cosa mi consola, non solo nello sport: la bellezza sa essere forte, dura, tenace. Basta guardarlo per capire tutto: il Napoli è il capolavoro della bellezza feroce.Fonte: CdS