Il Napoli demolisce la Juve al Maradona per 5-1, e non poteva mancare il commento della prestigiosa firma del Corriere dello Sport, Antonio Giordano:
“Il calcio come non si è (quasi) mai visto è in un’ora e mezza che per Napoli rappresenta, probabilmente, uno dei poster della propria vita di una notte surreale: la felicità è in quello spettacolo abbagliante d’uno stadio “scioccato” da quell’Enorme Bellezza, 90′ minuti ricchi di fascino e con un 5-1 sulla Juve che ora, fatalmente, sgretola qualsiasi convenzione scaramantica.
Lo scudetto è l’Olimpo da conquistare, il sogno in cui tuffarsi dopo una partita perfetta, riempita da un football che acceca, offerta ad uno stadio in delirio e quasi incredulo dinnanzi a quell’onda anomala travolgente che sommerge la Juventus, la soffoca, la sistema a dieci punti da sé e ne frantuma l’espressione improvvisamente greve”.
UNO SHOW. Il (più) grande spettacolo del weekend decolla immediatamente e il Napoli comincia a sfogliare la Treccani del calcio esibendo le proprie enciclopediche conoscenze ed evitando di negarsi l’ebbrezza d’un capolavoro: in quei 90 da mille e una notte, c’è l’intensità, il palleggio, le prodezze, le genialate, fisicità, eleganza e persino qualche errorino utile per mostrarsi a tratti umano.
La Juve è scioccata, vive per dieci minuti – a metà del primo tempo – poi si accorge che certi ritmi e quella vocazione le hanno demolito l’anima. È una serata che va oltre le più favolistiche previsioni, Spalletti se l’adagia sul cuscino ripensando a Osimhen (doppietta e assist), a Kvaratskhelia (gol e partecipazione attiva in altri tre), ma ad un Lobotka lunare, alla maestosità di Di Lorenzo, a quella diversità assoluta che l’eleva a modello.
Fonte: Corriere dello Sport