Napoli e Juventus scenderanno in campo la settimana prossima per giocare gli ottavi di finale di Coppa Italia.
Si è giocata ieri sera alle 20 e 45 allo stadio “Diego Armando Maradona” la sfida tra il Napoli e la Juventus, valida per la 18° giornata del campionato di serie A. Una sfida stellare che ha visto per la prima volta in stagione lo stadio partenopeo completamente esaurito e sessantamila cuori battere, saltare e cantare per spingere i propri beniamini verso un risultato pazzesco. Già perchè il Napoli ha letteralmente stravinto la sfida contro i bianconeri con un 5-1 maturato soprattutto grazie a una ripresa di altissimo livello.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il bonus edilizio: approfittiamo tutti delle detrazioni del 50% previste dallo Stato per la ristrutturazione della casa, apriamo CIA, SCIA o magari togliamoci lo sfizio di abbattere direttamente l’appartamento, ma per farlo affidiamoci all’unico vero “architetto” del calcio presente in serie A. Lobotka, dopo una sessantina di minuti di riposo in un intero girone d’andata (a Milano contro l’Inter), è tornato a “disegnare” calcio per tutta la gara dando anche il solito fortissimo supporto anche ai difensori centrali in fase di ripiego. Personalmente sono rimasto davvero stregato dai suoi primi venti minuti di partita, a mio avviso i migliori in assoluto dell’intera esperienza in maglia azzurra, da vedere e rivedere come fosse un capolavoro cinematografico. BENTORNATO STAN!
- Il gioiello sbocciato: a Napoli ieri sera con oltre due mesi di anticipo rispetto al resto d’Italia è sbocciata ufficialmente la Primavera e con essa anche un ragazzo che ormai, dopo diversi anni di “equivoco tattico” (a mio avviso non ancora del tutto chiariti), si sta a poco a poco prendendo la maglia azzurra. Già perchè questo Elmas, con cui sono stato molto severo in passato, è diventato un giocatore davvero importante, quasi imprescindibile, sia per la sua duttilità tattica che per la facilità nel trovare la porta. Probabilmente meriterebbe di essere titolare, come lo meriterebbero anche Lozano, Raspadori e Simeone, ma in questo momento il macedone ha nettamente una marcia in più e sta scalando posizioni nella gerarchia. E’ l’ennesima scommessa vinta da quel mago sulla panchina che risponde al nome di Luciano Spalletti, che ha sempre creduto di poterlo trasformare da “anarchico” a pedina preziosa. Quando si dice l’allenatore che ti cambia la carriera…
- Il fuoco di paglia: ci hanno provato con tutta la loro forza e il loro potere mediatico gli organi di stampa “non amici” a sminuirne il valore, ma Kvartskhelia li ha messi tutti a tacere ieri sera al cospetto della difesa più forte della serie A. Il numero 77 ha letteralmente fatto impazzire la retroguardia avversaria con giocate, assist e finalmente il tanto desiderato gol che farà tantissimo in futuro per il suo morale. La speranza da parte degli avversari che le prestazioni del georgiano della prima parte di stagione potessero essere solo un fuoco di paglia sono ormai sfumate (con buona pace di chi ad agosto si vantava di aver preso al suo posto Kostic). Il Napoli quest’estate, mentre qualcuno organizzava manifestazioni “autostradali” per invitare il presidente ad andare via, ha pescato un fenomeno (la cui condizione non è persino ancora ottimale) sul quale fondare il presente e soprattutto il futuro del club.
- Il barbiere “sospeso”: Allegri alla vigilia di Napoli-Juventus aveva provato come sa fare solo lui a mettere la solita pressione ai partenopei dicendo che la capolista aveva molto più da perdere. Ma Lucio senza giri di parole lo aveva sbugiardato parlando di cappello e barba finta per provare a nascondere le reali ambizioni dei bianconeri. E ieri Max, dopo aver preso cinque reti sul groppone, e una ripresa in cui ha dovuto letteralmente alzare bandiera bianca al cospetto di un avversario pratico e nettamente più bello, ha provato a fare buon viso a cattivo gioco sminuendo la sconfitta. E allora Napoli, città notoriamente creativa e allo stesso tempo generosa, dopo il famigerato caffè sospeso ha voluto omaggiare il tecnico livornese col primo caso di “barbiere sospeso“. VAI PURE MAX OFFRE IL NAPOLI…
- La domanda non più rinviabile: domenica scorsa avevamo invitato Osimhen a sfatare anche l’ultimo pregiudizio che si portava appresso, ovvero non riuscire a segnare mai alle grandi squadre (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA SAMPDORIA-NAPOLI). E il nigeriano non si è lasciato pregare siglando una doppietta storica alla nemica (calcistica) di una vita. Undici reti nelle ultime undici partite e una domanda che adesso non possiamo più evitare: CHI E’ PIU’ FORTE TRA CAVANI ED OSIMHEN? Personalmente non ho una risposta, ma aspetterei a considerare questo paragone blasfemo, perchè l’uruguaiano è arrivato a Napoli non da fenomeno diventando quello che è grazie al tecnico Mazzarri. Anche Osimhen è arrivato all’ombra del Vesuvio da promessa (ricordo le mille offese ricevute dopo appena quattro cinque partite) ed è diventato il centravanti più forte della serie A in due anni grazie a Spalletti. La testa sembra quella giusta, la fame identica a quella del Matador, così come il senso del gol e la leadership. La grande differenza a favore di Victor potrebbe farla diventare a giugno il centravanti della storia partenopea. Una vera e propria DIVINITA’ da venerare…
Articolo a cura di Marco Lepore