Il club bianconero ha imboccato una direzione diversa. Ingaggiando veterani a parametro zero, ma dall’ingaggio da almeno sei zero, ha cercato di costruire una squadra vincente fast fast, per dirla alla Commisso. Il quale, fra Chiesa e Vlahovic, dal 5 ottobre 2020, data ufficiale del trasferimento di Federico, è risultato essere l’interlocutore del club
Rabiot e Ramsey sono i due opposti paradigmi dell’enunciato: il francese è in rimonta grazie alla Cura Allegri e all’Effetto Qatar, tanto che la Madame mamma agente presta molto orecchio alle sirene Premier; il gallese, invece, è scomparso dai radar, dopo la remuneratissima (per lui) e onerosissima (per la Juve) esperienza torinese durante la quale è stato calcolato sia costato 8.800 euro per ogni minuto giocato.
Paradossalmente, l’emergenza dei Grandi Infortunati ha costretto la Juve a mutare rotta, spalancando finalmente le porte della prima squadra a Fagioli, Miretti, Iling Junior, con Kean che ha aperto un nuovo capitolo della sua esperienza bianconera, dopo le tappe Everton e Psg, ma nel vivaio Juve è cresciuto come gli altri tre giovani compagni. Dove si dimostra la veridicità del Teorema De Zerbi: la differenza non è fra un giocatore giovane e un altro non più giovane; la differenza è fra un giocatore bravo e uno che bravo non è. E se è bravo, vale sempre di più. Lo pensano anche a Transfermarkt. Fonte: CdS