Alcuni tifosi dell’Angri hanno aggredito un avversario ieri all’intervallo della gara col Portici. L’arbitro poi non ha ripreso il match (girone G di Serie D). L’assalto nel sottopassaggio: il bersaglio è Maurizio Maraucci, difensore del Portici, che aveva distratto Varsi dell’Angri al momento della battuta di un rigore, poi fallito. Il giocatore, sotto shock, ha riportato escoriazioni e ferite superficiali. Fonte: gasport
Caro collega, certo di incontrare la tua solidarietà e comprensione, sono qui a condividere con te questo comunicato stampa del Portici 1906. Una netta presa di posizione era necessaria e doverosa dopo l’increscioso episodio dell’aggressione subita dal capitano Maurizio Maraucci durante l’intervallo della sfida all’Angri, allo stadio Novi.
𝗩𝗘𝗥𝗚𝗢𝗚𝗡𝗢𝗦𝗔 𝗔𝗚𝗚𝗥𝗘𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗟 𝗡𝗢𝗦𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗠𝗔𝗨𝗥𝗜𝗭𝗜𝗢 𝗠𝗔𝗥𝗔𝗨𝗖𝗖𝗜
La sfida contro l’Angri, valevole per il recupero della 16^a giornata di campionato di serie D, è durata soltanto 45 minuti, terminati sul punteggio di 1 a 0 a favore degli azzurri.
L’atmosfera s’è riscaldata al 42’ quando l’Angri ha sbagliato il calcio di rigore del possibile pareggio e Maraucci è diventato bersaglio in campo e fuori di insulti e minacce per aver “disturbato” le operazioni di preparazione del rigore. Fin qui tutto ha fatto pensare alle consuete dinamiche di gioco alle quali si assiste ogni domenica, e nulla lasciava presagire ciò che è accaduto poi negli spogliatoi.
Mentre la squadra si apprestava a rientrare nel proprio spogliatoio, infatti, il capitano Maurizio MARAUCCI, attardatosi a discutere sul campo, ed essendo quindi tra gli ultimi a rientrare, è stato colto di sorpresa e circondato da 3-4 persone a volto coperto, per poi essere aggredito con una scarica violenta di calci e pugni. Rimasto a terra tramortito, è stato difeso dal compagno Biagio Filogamo, anch’egli colpito però dagli aggressori. Maraucci, fortemente scosso, e con i segni visibili su torace, spalle e fianchi per l’aggressione subìta, è stato portato all’interno dello spogliatoio, al cui interno è calata, su tutti gli altri calciatori e sui membri dello staff, un’atmosfera di sgomento.
Con questi presupposti, dunque, sono venute meno tutte le condizioni per riprendere il gioco. Non c’era più alcuna partita da giocare.
In questo momento, importa poco parlare di risultati sul campo, di pareggio, vittoria o sconfitta, e in merito alla gara saranno gli organi preposti a deciderne l’esito.
La certezza è che, per quanto avvenuto nell’intervallo della sfida, di un vincitore non c’è traccia; resta soltanto la traccia di un unico sconfitto: il CALCIO!