Il fuorigioco semiautomatico è pronto a fare il suo esordio in Serie A

Il fuorigioco semiautomatico è pronto a scendere in campo in Serie A, a partire dalla prima giornata di ritorno, ma già nella Supercoppa italiana tra Milan e Inter del 18 gennaio, in Arabia Saudita, fara da spartiacque con il calcio del futuro. Sarà in quell’occasione che la Lega Serie A introdurrà ufficialmente il nuovo strumento a supporto degli arbitri, come è stato illustrato all’International broacasting center di Lissone, in Brianza.

Un supplemento di 8 telecamere alle 4 già previste dal broadcast per monitorare ciò che avviene in campo, tracciando i movimenti e la massa del giocatori e fornendo una ricostruzione tridimensionale dei 22 calciatori attraverso 29 localizzazioni di massa, di posizione e traiettoria del pallone, ma anche delle proiezioni delle posizioni sul rettangolo di gioco.

DECISIONI PIÙ COMPLETE

In questo modo, la valutazione delle situazioni di fuorigioco e la rapidità delle scelte diverranno più complete e immediate. «La componente umana sarà sempre decisiva – ha spiegato il designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi – ma si va nella direzione di una riduzione degli arbitri di campo per aumentare quelli davanti al monitor».

L’introduzione del fuorigioco semiautomatico porta a compimento un percorso che ha previsto un investimento da più di un milione di euro e una formazione parallela in offline del corpo arbitrale.

Anche per questo, Rocchi ha aggiunto che la separazione delle formazioni sarà fondamentale:

«Fare arbitro e Var sono due cose diverse, con l’avvento del semiautomatico diventerà ancora più così. Ma servirà sempre la parte umana, di altissimo livello».

LE PERDITE DI TEMPO

Come, del resto, è già quella di coloro che scendono in campo: «Ho chiesto agli arbitri di lavorare sui tempi morti delle partite, accelerare le riprese di gioco e velocizzare i calci di punizione. Ma in Italia non siamo messi male», con una media di 54 minuti di gioco effettivo, al pari della Premier League, e due minuti sotto solo alla Champions League.

Per Rocchi, insomma, è pleonastico soffermarsi su polemiche di assegnazione territoriale degli arbitri, come avvenuto per la designazione di Sozza in Inter-Napoli: «Sono polemiche assurde, ringrazio coloro che invece hanno apprezzato la scelta fatta in base alla qualità». Sul gol negato da Sacchi all’Inter, nella sfida con il Monza, Rocchi ha ammesso che «ci ha un po’ inquinato la giornata, ma non lo catalogo come errore: è stato un incidente».

Dopo le dimissioni di Alfredo Trentalange (per il caso D’Onofrio, il procuratore capo dell’Aia arrestato per traffico di droga), anche il nome dello stesso Rocchi è tra quelli accostati alla presidenza dell’Aia. Il designatore però si è smarcato: «ho preso un impegno con questi ragazzi, non vedo perché dovrei intraprendere una strada diversa».

 

Fonte: Il Mattino

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