Lo Spalletti giocatore era un mediano da corsa e la sua carriera agonistica si è snodata al massimo in Serie C. L’Allegri giocatore era un centrocampista brillante, un 10 vecchio stampo, con 101 presenze in Serie A. Date le premesse, Spalletti dovrebbe essere il risultatista e Allegri il giochista, ma la vita mescola le carte, cambia i modi di essere e di pensare. Lo Spalletti giocatore ha avuto Gian Piero Ventura come allenatore, tra Entella e Spezia. L’Allegri calciatore è stato allenato da Giovanni Galeone tra Pescara e Perugia. Sia Ventura sia Galeone son stati tecnici giochisti, ma più il secondo del primo. Galeone perseguiva un calcio coraggioso, libero e senza filtri. E l’Allegri degli inizi idem, si era costruito una certa fama di allenatore giochista. Al Milan i primi aggiustamenti, alla Juve la conversione al mantra bonipertiano del risultato come unica cosa che conta, fino alla frase cult sul “corto muso”, la vittoria di misura nell’ippica, sport di cui è appassionato. Vincere per 1-0 o con un gol di scarto come massimo godimento. Spalletti ha marciato in crescendo nella direzione opposta, ha puntato sempre di più sul possesso e sul palleggio e non ha mai ceduto al difensivismo.Fonte: Gazzetta