Felice Romano, segretario generale del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia, è intervenuto a TgCom per commentare i fatti di domenica scorsa all’area di servizio Badia al Pino: «Il problema va analizzato a monte. In questo Paese si accetta troppo facilmente l’idea che gli stadi siano arene dove le frange violente del tifo vivono una sorta di zona franca e possono anche darsi appuntamento a distanza per inscenare follie come quella vista a Badia al Pino che è l’ultima in ordine di tempo e non l’unica. Ora non si può più accettare che la Polizia per questo venga sottratta ai suoi compiti di sicurezza alla collettività e di lotta al crimine. La violenza si combatte con fermezza. Abbiamo chiesto al ministro di valutare se ripristinare vecchie misure già esistenti, fino anche alle partite a porte chiuse. Il daspo ha il suo valore, ma evidentemente non è sufficiente a fermare questa follia, mettendo a rischio la sicurezza di gente che ha tutto il diritto di mettersi, per esempio, in autostrada a viaggiare senza correre il rischio di vivere quel che è successo domenica. In questo Paese c’è un problema di credibilità dell’autorevolezza delle Istituzioni: chi delinque non percepisce l’intervento delle Forze di polizia come un’azione immediata e concreta. Purtroppo c’è voluto l’omicidio del collega Raciti a Catania per capire che non si trattava più di gestire manifestazioni sportive, ma qualcosa di molto diverso».
La dichiarazione sul CdS