Osimhen: “Con la Samp atteggiamento giusto. La Juventus? Sarà una grande notte”

Ieri è diventato il secondo giocatore africano in grado di segnare almeno 10 gol in tre stagioni diverse

Victor Osimhen: 10 e lode. Dieci: come i gol realizzati finora in un campionato che lo vede ancora in cima alla classifica dei cannonieri. E poi la lode: per aver spaccato la partita al 19′; per aver trascinato ancora il Napoli dopo il rigore sbagliato da Politano; per aver procurato l’espulsione di Rincon al 39′. Venti minuti da ciclone, da grande centravanti, e un’altra medaglia prestigiosa: con la rete firmata ieri è diventato il secondo giocatore africano in grado di segnare almeno 10 gol in tre stagioni diverse dopo George Weah.

 

Non resta che recitare da leader nella partita più sentita dell’anno da ogni singolo tifoso azzurro: il gran galà con la Juve. Una sfida che, questa volta, al di là delle implicazioni romantiche legate alla rivalità sportiva avrà molti più significati pratici, concreti. Inutile girarci intorno: quella di venerdì è una tappa fondamentale in chiave scudetto. «Sarà una grande notte». Con il Maradona pieno e in adorazione. Uno stadio che ormai pende dalle labbra, cioè dai colpi di Victor: «Tutti possono fare la differenza». In questo momento, forse, lui più degli altri.

IL LEADER. E allora, la decima sinfonia nigeriana. Un altro strappo dei suoi, un inserimento micidiale, un graffio a baciare l’ennesimo assist di Mario Rui. A proposito: con quello ricamato ieri, i passaggi decisivi di Mario a un compagno sono diventati 6. Record personale eguagliato e caccia a Clauss dell’Om: è lui il difensore con più assist nei cinque campionati top d’Europa (7).
Osimhen, dicevamo. Un vero leader: Spalletti lo ha incoronato e lui ha risposto ancora una volta come fanno i grandi. «Ringrazio il mio allenatore di queste parole ma soprattutto lo ringrazio perché crede in me. Mi sento un leader, sì, ma tutti devono parlare e contribuire in campo e nello spogliatoio: lo fa innanzitutto il capitano Di Lorenzo e dobbiamo farlo anche noi». Un discorso che tradotto significa soltanto una cosa: assunzione di responsabilità. Proprio come ha sottolineato il signor Luciano.
 
ATTEGGIAMENTO GIUSTO. Nel frattempo crescono anche le sue statistiche, i suoi numeri: dopo Marassi è a quota 10 gol (11 contando la Champions) e in doppia cifra per il terzo campionato consecutivo di Serie A: nel periodo che va dal 2020-2021 ai giorni nostri sono riusciti in questa impresa soltanto Kane, Haaland, David, Mbappé e Lewandowski.
E non è un caso: Osimhen, ormai, è nell’Olimpo dei grandi centravanti d’Europa. È uno che segna, che non si arrende mai, che incide e produce vittorie: una risposta super a chi gli aveva imputato di non essere mai veramente decisivo. «Fare gol era importante, certo, ma voglio innanzitutto fare i complimenti ai i miei compagni per la vittoria contro una squadra di assoluto livello. Sono contento per la rete ma soprattutto per l’atteggiamento del gruppo al cospetto di un avversario importante. A San Siro con l’Inter non abbiamo di certo giocato la nostra miglior partita, ma questa volta le cose sono migliorate. Sin dall’inizio: abbiamo cominciato bene, con l’approccio giusto».  
 
NOTTE MAGICA. E ora? Beh, semplice: «Bisogna continuare così». Niente male come idea, soprattutto perché venerdì al Maradona arriva la Juve. Alle 20.45 sarà una delle solite partite da brividi per il popolo azzurro e non solo: andrà in scena un testa a testa importantissimo per la classifica, per le prospettive, per l’autostima. «Intanto torniamo a casa e rilassiamoci», sorride Victor. Ma non troppo: in questa fase toccherà a lui, più che mai, trascinare il Napoli. «Ripeto: sarà una grande notte in cui tutti possono fare la differenza». Il moschettiere Victor: uno per tutti.

Fonte: Cds

 

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